Terremoto, scossa di magnitudo 5.9 con epicentro in Emilia: almeno 6 morti. Quattro delle vittime erano operai impegnati in turni di notte. Si cerca un altro operaio. Ci sono circa 50 feriti.
Una forte, e lunga, scossa di terremoto è stata avvertita in diverse regioni del Nord Italia: almeno 4 vittime nel ferrarese e una nel bolognese. Circa 50 i feriti. Tra le vittime del ferrarese ci sono quattro operai che erano sul posto di lavoro, impegnati nel turno di notte in una fabbrica della zona. La quinta vittima deceduta nel ferrarese, è un’anziana ultracentenaria di Sant’Agostino, morta a causa di un malore provocato dallo spavento. C’è anche una sesta vittima, questa volta nel Bolognese, una donna di 37 anni anche lei colta da malore, sempre, probabilmente, per lo spavento.
La paura ha spinto molte persone in strada in diverse città. Notte di paura anche a Milano e in altre zone della Lombardia, dove la scossa è stata percepita distintamente. Il sisma, di magnitudo 6 sulla scala Richter, è stato registrato alle 4.04 in Emilia-Romagna. Preceduto, all’1.15, da una scossa di magnitudo 4.1, secondo i dati della Protezione civile. L’epicentro è stato a San Felice sul Panaro, nel Modenese, a 36 chilometri a nord di Bologna e l’ipocentro, secondo i rilievi del Servizio geologico degli Stati Uniti (Usgs), a 5,1 km di profondità. Oltre che in Emilia-Romagna, la scossa è stata avvertita distintamente anche in Toscana, Veneto, Lombardia, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Il movimento, di tipo sussultorio, è durato una ventina di secondi, facendo uscire le persone dalle case.
Tornando alle vittime, la prima è una persona che ha perso la vita nel crollo di un capannone industriale nella zona di Bondeno, nel Ferrarese: è un operaio marocchino di 29 anni che lavorava alla Ursa, azienda di polistirolo espanso, e il suo turno sarebbe terminato alle 5. L’uomo, secondo le prime informazioni, è stato colpito in testa da una trave. Al momento del crollo, che ha interessato il capannone della fabbrica e un silos esterno, erano presenti anche altri operai. Nessuno di loro, al momento, risulta ferito. Altre tre persone sono morte a Sant’Agostino. Due operai sono rimasti uccisi nel crollo del tetto di una fabbrica di ceramica, la Sant’Agostino Ceramica: lavoravano al reparto monocottura. «Mi sembra di vivere un incubo», racconta Vittorio Battagia, rappresentante sindacale della fabbrica. Le vittime, Nicola Cavicchi e Leonardo Ansaloni, avrebbero terminato il loro turno di lavoro alle 6. Sempre a Sant’Agostino è anche andato giù un campanile. Sempre a Sant’Agostino, in un’altra fabbrica, un terzo operaio è rimasto ucciso. Era dato per disperso nelle prime ore del mattino, ma purtroppo il suo corpo è stato individuato sotto le macerie di un capannone industriale. A San Felice sul Panaro, in provincia di Modena, è crollata la torre della Rocca. Un’altra torre è andata giù a Finale Emilia, dove è stata evacuata anche una casa per anziani. A Mirandola, nel Modenese, i malati gravi ricoverati nell’ospedale cittadino sono stati portati fuori dalla struttura. Nella cittadina in provincia di Modena le persone si sono riversate in strada. «Ho visto diversi oggetti cadere, in casa, a causa della scossa- racconta Anna Festa, che si è riparata in auto dopo la scossa delle 4. - Non ci sono particolari danni alla casa, se non calcinacci, ma nulla di grave. La seconda scossa ha fatto tremare l’auto. Siamo usciti tutti dalle case». Sempre in provincia di Modena, a Medolla, una famiglia è rimasta bloccata nella propria abitazione, dopo che una scala interna ha ceduto.
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