sabato, maggio 05, 2012
Alberto Goffi, consigliere regionale dell’UDC in Piemonte, che sui drammi sociali creati dal "sistema-Equitalia" ha scritto un libro intitolato “E' qui l'Italia?”, ha raggiunto il risultato concreto di affrancare l’intera regione dal giogo dell’agente di riscossione tributi dell’Agenzia delle Entrate e dell’Inps.

di Silvio Foni

“Almeno il 40 per cento delle persone che ho ricevuto io sono persone entrate in difficoltà a causa del mancato pagamento da parte dello Stato - spiega Alberto Goffi - Dovevano restituire dei soldi ad Equitalia ma l'amministrazione pubblica doveva ancora pagare per l'esecuzione dell'appalto o della fornitura. E questo capita solo in Italia. In questi giorni sono stato subissato di telefonate da parte di consiglieri regionali, dalla Campania al Veneto - continua - si stanno attivando tutti per mettere insieme un sistema analogo entro la fine dell'anno. E se tutte le Regioni d'Italia faranno una scelta di questo genere, mi chiedo perché non sia possibile liberalizzare anche la riscossione dei tributi nazionali, dando la possibilità alle Regioni con le loro strutture di partecipare alla gara. Siamo in un regime di concorrenza o no? Equitalia è privata, risponda pure lei alle regole del privato. Ho incontrato molte famiglie che hanno vissuto questa tragedia, sto parlando di persone oneste che hanno lavorato per i propri figli, per creare un'azienda, per dare lavoro e ad un certo punto vivono la vergogna di non poter più pagare i dipendenti o di vedersi messo all'asta il proprio immobile. Questo porta a gesti estremi. Perché in Italia la casa è frutto del lavoro di generazioni, c'è una tradizione sulla casa. Ho chiesto varie volte allo Stato di fare come si fa in Francia, dove si distingue tra gli evasori e le persone in difficoltà. Applicando metodi e sanzioni diverse proprio perché si tratta di persone diverse: uno vuole frodare lo Stato mentre l'altro vorrebbe regolarizzare la sua situazione ma non può. Per la verità lo Stato è intervenuto ritoccando qualche strumento di riscossione. Innalzando per esempio il limite per applicare le ipoteche o stabilendo una rateizzazione decrescente. Ma il problema vero è che le somme che vengono notificate sono gravate da sanzioni che vanno dal 30 al 100%, poi ci sono gli aggi al 9,5% e gli interessi di mora che si sommano agli interessi di rateizzazione. In Francia se una persona comprova il suo stato di difficoltà per ragioni di salute o economiche dovute alla crisi o, magari, per un errore da parte dello Stato, non vengono applicate sanzioni e non vengono calcolati interessi. In Francia hanno ben chiaro il concetto che lo Stato non può lucrare sulle persone in difficoltà, come invece avviene in Italia”.

“Il governo Monti è intervenuto su alcuni aspetti – continua il consigliere regionale piemontese - come per esempio l'innalzamento del tetto del debito oltre il quale si può procedere all'ipoteca sugli immobili, ora a 20mila euro contro gli 8mila precedenti e i 1500 di tre anni fa. Ma c'è sempre il peccato originale, e cioè che il debito iniziale si moltiplica per due e per tre nell'arco di pochissimo tempo, a causa di sanzioni e interessi. Lo consentono le leggi, attenzione. Non ha senso riconoscere la crisi delle banche e non quella dell'impresa”.

Ribadisce inoltre che non ci saranno costi aggiuntivi: “Chi dice il contrario è un denigratore. Perché noi formiamo e riqualifichiamo i dipendenti che la Regione già ha, come quelli provenienti dalle comunità montane soppresse, e li destiniamo a questa nuova mansione. Per noi è un grande vantaggio anche perché realizziamo una grande liquidità di cassa che oggi è invece nelle mani di Equitalia e dello Stato. La liquidità ti consente per esempio l'acquisto dei farmaci a prezzi inferiori anche del 30 per cento se pagati subito". Ci spiega l’iter che ha seguito: "Abbiamo utilizzato l'ultima manovra Monti che ha prorogato fino al 31/12 del 2012 il servizio di Equitalia ai comuni. Dal primo gennaio del 2013 i comuni sono liberi di non utilizzare più Equitalia per la riscossione. Siamo intervenuti a livello regionale perché se avessimo lasciato i comuni liberi di riscuotere in proprio, non avendo né la forza economica né organizzativa, sarebbero dovute tornare verso Equitalia. Come regione abbiamo fornito un servizio ai comuni: sostanzialmente diamo una linea che è basata su tre principi. Il primo: l'aggio dell'agente di riscossione al 9,5 per cento è ridotto al 3-4 per cento; il secondo principio è che questo aggio, che nel caso di Equitalia va totalmente al ministero del Tesoro, rimane invece sul territorio e viene diviso a metà tra comune e regione e quindi compensa le spese. Terzo punto: ci sarà una persona nei comuni, un dipendente regionale ,che risolverà i problemi dei singoli. Perché secondo le regole odierne, se hai un errore in cartella esattoriale, spetta a te dimostrare l'errore e non il contrario, con tutto quello che questo comporta. Noi applichiamo il modello austriaco: una persona, dipendente dello Stato, che trova l'errore e lo risolve per il contribuente”.

Così la Regione Piemonte è corsa in difesa della propria gente e l’ha fatto legalmente senza nessuna spinta rivoluzionaria. E’ stato sufficiente interpretare correttamente la legge. Allora, molto presto, Equitalia addio!

Sono presenti 9 commenti

Anonimo ha detto...

Come piemontese dico evviva e...speriamo bene , un plauso alle buone intenzioni, poi si vedrà...

Anonimo ha detto...

Meno male. Erano strozzini legalizzati con troppo potere.
Elogiamo e siamo grati al consigliere piemontese

Anonimo ha detto...

Troppo potere in mano ad una persona....non e' cosi' che funziona in democrazia!!!

Anonimo ha detto...

verissimo: la differenza sta proprio tra chi è impossibilitato a onorare i pagamenti e chi vuole fregare lo stato: sono due cose totalmente diverse

Anonimo ha detto...

BLOCCARE SUBITO TUTTI I PROCEDIMENTI ESPROPRIATIVI IN CORSO PRESSO TUTTI I TRIBUNALI D'ITALIA LI DOVE è INTERVENUTA EQUITALIA.ALTRIMENTI SI ALLUNGHERÀ DI MOLTO ANCORA QUESTA CATENA DI SUICIDI OMICIDI CHE HANNO COME MANDANTE EQUITALIA.

Anonimo ha detto...

"azzeramento degli interessi e rateazione ragionevole del debito secondo la situazione economica del soggetto", se proprio vogliamo definirlo debito e vogliamo restare civili e democratici, altrimenti pure su questo c'è da recriminare, perchè secondo me il debito è quello che si fa di propria volontà non quello pubblico imposto fin dalla nascita da questa classe politica di m.....che poi viene definito irpef, irap, iva, imu,.... e li mortacci loro!!!

Anonimo ha detto...

Equitalia passa come il cattivo della situazione, ma la sola sua colpa mi pare sia quella di gestire in maniera super efficiente il sistema della riscossione. Se qualcosa non va è nelle leggi che consentono di sacrificare interessi umani pur rilevanti di fronte all'interesse dello Stato alla riscossione dei tributi e al recupero dell'evaso. Forse è da lì che bisognerebbe partire e non smantellare una realtà come Equitalia che finora ha dato buona prova di sé. Non riversiamo su Equitalia le colpe di una cattiva legislazione...

Anonimo ha detto...

E intanto anche oggi altri suicidi. Monti dice che non é colpa sua. Sarà colpa degli alieni!

Anonimo ha detto...

Speriamo che questo cambiamento dal 2013 si avveri. Finalmente potrò completare il mio debito più in fretta e che il mio denaro rimanga in Piemonte. Ma per qunto è stato dato negli anni precedenti, dove e a che cosa sono serviti i denari che l'Equitalia ha incassato. Bella domanda vero.
Grazie Alberto in Lei io ci ho sempre creduto sin dalle prime iniziative ci sono stata e ringrazio per il Suo sostentamento personale.

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