Un altro tesoriere, dopo Francesco Belsito della Lega, è nei guai. Si tratta del senatore Luigi Lusi, ex Margherita ed ex Pd. I magistrati chiedono al Parlamento l'arresto perché avrebbe occultato 23 milioni di euro di rimborsi elettorali. E all'appello ne mancano altri cinque.
È dalla primavera del 2007 che i conti della Margherita cominciano a prosciugarsi, prima con un bonifico da 12 milioni, poi con un milione per l’acquisto dell’usufrutto di una villa ad Ariccia, quindi con tre milioni finiti nella disponibilità della moglie di Luigi Lusi e di altri tre per ristrutturare le case di Capistrello e Genzano. Fino a sfiorare la cifra di 23 milioni di euro. Ci sono nella contabilità di Lusi anche 30 mila euro per il cuoco che ha preparato il pranzo di nozze, 600mila euro concessi in prestito ad alcuni conoscenti della moglie, 320mila euro per l’acquisto di alcuni box poi non portato a termine.
Non ci sono solo i reati di riciclaggio, appropriazione indebita e trasferimento fraudolento di beni. Alla base dell'ordinanza cautelare che il Gip ha inoltrato al Senato nei confronti di Luigi Lusi e ha notificato pure alla moglie Giovanna Petricone e ai due commercialisti, c'è anche il reato di associazione per delinquere, che la Procura fino a pochi giorni fa non aveva ipotizzato. Disposti inoltre gli arresti domiciliari per Giovanna Petricone e per i due commercialisti Mario Montecchia e Giovanni Sebastio. Eseguite anche una serie di perquisizioni locali e personali. Iscritti inoltre nel registro degli indagati Paolo Piva e Diana Ferri, legali rappresentanti di alcune delle società coinvolte, nei confronti dei quali però non sono state richieste misure cautelari.
A sollecitare i provvedimenti sono stati il procuratore aggiunto Alberto Caperna e il pm Stefano Pesci, titolari dell’inchiesta sull'appropriazione di fondi dalle casse della Margherita. L’accusa per tutti è di associazione per delinquere finalizzata all’appropriazione indebita. Un'associazione che secondo gli investigatori è stata preparata a tavolino con l'obiettivo ben preciso di sottrarre somme di denaro appartenenti al partito di Francesco Rutelli per acquistare le società TTT, Paradiso e Luigia e per altri investimenti. ''Un'attività di vero e proprio saccheggio a fini privati delle casse del partito, ad onta del ruolo parlamentare ricoperto - sottolinea il gip Simonetta D’Alessandro nell'ordinanza cautelare - Solo grazie all'efficienza garantita dalla cooperazione preordinata di più persone che operavano nei diversi ambiti di un vero e proprio sistema organizzato (conti correnti 'dedicati', società create o acquisite 'ad hoc', sistematica attività di creazione di false apparenze contabili) un così imponente fenomeno predatorio non solo ha potuto prodursi ma ha potuto perpetuarsi per 5 anni con manifestazioni articolate e variamente caratterizzate''. Lusi e gli altri indagati, afferma ancora il Gip nell'ordinanza, "si associavano tra loro al fine di commettere un numero indeterminato di delitti di appropriazione indebita, riciclaggio, fraudolenta intestazione di valori ed altri illeciti strumentali, finalizzati a realizzare una serie indeterminata e sistematica di sottrazione di risorse dai conti dell'associazione 'Democrazia e Libertà-La Margherita, di cui il Lusi era tesoriere, per poi destinare tali risorse ad impieghi privati". In particolare all'ex tesoriere della Margherita, si legge nel comunicato ufficiale firmato dal procuratore dirigente Giuseppe Pignatone, è attribuito ruolo di capo e promotore dell'associazione organizzata, secondo il procuratore aggiunto Caperna e il pm Pesci, con un obiettivo ben preciso: depauperare le casse del partito.
"Il provvedimento adottato nei confronti del senatore Lusi - prosegue la nota del procuratore - con i relativi atti è stato trasmesso al presidente del Senato con la richiesta di autorizzazione ai sensi dell'articolo 68 della Costituzione". Nella stessa nota si precisa che "i reati contestati agli indagati sono il concorso in appropriazione indebita pluriaggravata e continuata e l'associazione per delinquere. La misura è stata chiesta e applicata con riferimento al solo reato associativo".
Gli avvocati Luca Petrucci e Renato Archidiacono annunciano ricorso : ''Lascia sconcertati, nel provvedimento oggi notificato, che tutti gli strumenti processuali proposti dalla difesa, volti a garantire un corretto processo agli indagati, siano stati ribaltati ed utilizzati contro gli stessi. Le motivazioni esposte nell'ordinanza che prontamente impugneremo, già nelle prossime ore, sembrano ledere fortemente il diritto di difesa degli indagati trasformando le legittime iniziative processuali in esigenze cautelari'', concludono. "Questa richiesta conferma che la Margherita e i suoi esponenti sono vittime di un reato", ha detto dal canto suo l'avvocato Titta Madia, che rappresenta gli esponenti della Margherita.
In questa vicenda, per certi versi analoga a quella del tesoriere della Lega Nord Francesco Belsito, ex Sottosegretario di Stato, vanno registrate due cose. La prima è che Rutelli, ex leader della Margherita, ha destinato 5 milioni di euro all'INPS da versare ai cosiddetti esodati; l'altra che in un partito dove c'erano, tra gli altri, la Bindi, Parisi, Castagnetti, l'ex ministro Fioroni, Letta, Carra, Toia, Soro, Franceschini, Iervolino, solitamente loquaci, nessuno abbia dichiarazioni da fare. Luigi Lusi ha fatto il tesoriere per 10 anni consecutivi nella Margherita, ha firmato assegni bancari per milioni dalla agenzia BNL del Senato e nessuno si è accorto di nulla. Neanche chi era cointestatario del conto e aveva la firma congiunta a quella di Lusi. Delle due l'una: chi aveva la firma con Lusi o non capisce nulla di ragioneria e di conti correnti , di versamenti e di prelevamenti (e la cosa è molto grave) oppure era complice ed era informato. Lusi ha detto un mese fa che se parla salta mezzo centro-sinistra. Ne siamo certi proprio per le ragioni sopra evidenziate. Inoltre Lusi ha sottratto 23 milioni di euro, ma all'appello ne mancano altri 57 milioni. A chi sono andati? Chi li ha presi? L'ex segretario della Margherita Rutelli, dopo il bel gesto verso gli esodati, spieghi agli italiani attraverso un rendiconto dettagliato.
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