La notizia è interessante perché Renzo Bossi si è laureato velocemente dopo studi "matti e disperatissimi" in un anno (2010), dopo essere stato bocciato all'Esame di Stato per tre volte consecutive. Cioè per prendere l'agognato diploma in Italia ci ha impiegato ben otto anni, in Albania invece ha conseguito la laurea in un solo anno. Nel diploma di laurea ci sono tutte le discipline (29), il numero di matricola (482), i crediti acquisiti (180) e la fotografia. Quello che non quadra è che a Tirana per conseguire quella laurea di "primo livello" occorrono per gli studenti locali tre anni, mentre il Trota ha fatto 29 esami nel giro di un solo anno. Un genio! Anche perché a Tirana si parla albanese, mentre il Bossi non risulta che conosca tale lingua…

I voti più alti il figlio del leader del Carroccio li ha presi in matematica, contabilità finanziaria e statistica, dove ha ottenuto 10. Insomma è il sistema scolastico italiano che è ingrato, che non capisce un genio, che non valuta le competenze, le conoscenze e le abilità del Trota. A Tirana Bossi è stato ontologicamente un secchione che si metteva in prima fila, prendeva appunti e non passava i compiti neanche se piangevi in albanese. I docenti della scuola italiana non hanno capito il valore del giovane Bossi e la sua innata capacità di acquisire i contenuti che gli venivano proposti e rielaborarli. Che fossero prevenuti? Che fossero docenti meridionali? Che fossero prof crociati contro l'Islam che domina in Albania? Non è dato sapere.

Che differenza quindi tra il sistema scolastico albanese e quello italiano! Il primo è avanti anni luce, il secondo è fermo a Giovanni Gentile. Senza contare che il sistema scolastico albanese con tutti quei crediti si avvicina al sistema americano dopo 50 anni di comunismo con Enver Hoxha. Un sistema scolastico che è un modello da esportare perché ti consente di stare a casa e in un anno consegui la laurea, il pezzo di carta che ti fa fare il salto di qualità in questa società meritocratica, consumista, materialista, dove contano i soldi, il potere e il successo.

E' evidente che questa storia della laurea in salsa albanese non convince nessuno. Se il Trota ha pagato per avere un pezzo di carta è un problema dei magistrati, della Lega, e suo personale. Ormai politicamente è impresentabile e l'ira dei leghisti per essere stati ingannati è fuori controllo. In questi giorni ha dichiarato alla stampa che vuole fare il muratore o il contadino. Poi che vuole terminare i suoi studi in una Università di Londra. Probabilmente conosce, oltre all'albanese, anche l'inglese. In ogni caso il Trota non ha una corporatura robusta né per fare il contadino né per fare il muratore.

E allora gli consigliamo, dopo aver fallito in politica e negli studi, di fare un lavoro meno pesante del muratore o del contadino. Col trattore e le balle di fieno non lo vediamo. Tantomeno con il cemento, la betoniera, la gru, la cazzuola, le opere murarie, ecc. Potrebbe, casomai, fare il cameriere nelle trattorie della bergamasca che il padre conosce a menadito, dove tra l'altro sarebbe accolto bene tra canti degli alpini, calici di vino rosso, polenta e usei. Potrebbe ripartirebbe da lì per costruire un partito di cui, dopo le indagini dei magistrati, sembra siano rimaste solo le macerie.