"L'urlo" di Edvard Munch è stato battuto all'asta di Sotheby's per 119, 9 milioni di dollari, raggiungendo così il record dell'opera d'arte più costosa mai venduta all'asta. Anche la durata è da record: solo 12 minuti, in cui sette potenziali acquirenti si sono disputati l'opera, che partiva da una base di 80 milioni di dollari.
Antikitera - Il celebre dipinto è la quarta riproduzione e l'unica ad essere in mano ad un privato (era di Petter Olsen, discendente di una nota famiglia di armatori, il cui padre era amico e sostenitore di Munch) le altre sono conservate in musei. Al Museo omonimo, il Munch ad Oslo, venne rubato ben due volte: i furti vennero messi a segno a circa dieci anni di distanza l'uno dall'altro, ma il quadro venne ogni volta recuperato e restaurato.Il dipinto fa parte di un più vasto progetto, "Il fregio della vita" (1893-1918), composta da numerose tele, elaborate secondo quattro temi fondamentali: Il risveglio dell'amore, L'amore che finisce e passa, Paura di vivere (di cui fa parte "L'urlo") e La Morte. Perché "L'urlo" è l'opera più celebre? Perché divenne ben presto il simbolo stesso dell'uomo moderno e, con i sentimenti di paura e angoscia espressi, anticipò gli orrori del secolo che stava iniziando. Era il 1893 e Munch racconta così nel suo diario lo sgomento provato in prima persona: "Camminavo lungo la strada con due amici quando il sole tramontò, il cielo si tinse all'improvviso di rosso sangue. Mi fermai, mi appoggiai stanco morto ad un recinto. Sul fiordo nero-azzurro e sulla città c'erano sangue e lingue di fuoco. I miei amici continuavano a camminare e io tremavo ancora di paura...e sentivo che un grande urlo infinito pervadeva la natura".
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