sabato, maggio 05, 2012
Le splendide testimonianze dei ragazzi che hanno partecipato alle attività del progetto “Noi con gli altri”, organizzato dalla Fondazione “Il Cuore si scioglie” di Unicoop Firenze, ci fanno chiedere: è l’inizio di qualcosa di grande?

dal nostro inviato Fabio Vitucci

Veder brillare gli occhi di ragazzi che hanno conosciuto la dura vita dei loro coetanei in Burkina Faso o in Perù, oppure che hanno lavorato insieme ai giovani calabresi nelle terre confiscate alla mafia, è il simbolo del successo di un intero progetto. Parliamo di “Noi con gli altri”, promosso da Unicoop Firenze, la Fondazione onlus “Un cuore si scioglie” e la Cooperativa Sociale Méta, in collaborazione con la Fondazione Monte dei Paschi di Siena e con la Regione Toscana. Il progetto prevede la realizzazione di un percorso formativo su solidarietà, responsabilità e cittadinanza consapevole per i giovani delle scuole medie superiori toscane; un percorso da svolgersi sul territorio cittadino ma anche e soprattutto attraverso viaggi di confronto e scambio in Calabria, Camerun, Kenya, Burkina Faso, India, Perù.

L'iniziativa si sviluppa durante tutto l'anno scolastico, coinvolgendo anche i professori e i genitori dei ragazzi, e culmina nell’incontro con le realtà studiate e analizzate, dove ogni gruppo idea e realizza una parte del progetto. E così ci si trova per esempio in Calabria insieme all’associazione “Libera contro le Mafie” a lavorare le terre confiscate alla ‘ndrangheta e a sensibilizzare i cittadini sul problema, toccando con mano e ascoltando dalla voce dei propri coetanei i vincoli e le limitazioni che situazioni del genere creano. Ma per fortuna c’è chi reagisce, come racconta ai nostri microfoni don Pino De Masi, Vicario Generale della Diocesi di Oppido-Palmi e referente di Libera per la Piana di Gioia Tauro, sempre in prima linea nella lotta alla mafia:


Altri progetti hanno portato i ragazzi in Africa o in America Latina, il tutto sotto la sapiente regia di Daniela Mori, vice-presidente de “Il Cuore si scioglie” e motore delle iniziative insieme ai tanti formatori ed esperti della Fondazione, e grazie alla collaborazione di associazioni come il Movimento Shalom, la Fondazione Giovanni Paolo II, The Peres Centre for Peace, l’Associazione Amici dell'Ottavo giorno e tante altre, oltre che al fondamentale contributo, come già ricordato, dei genitori e dei professori dei ragazzi. Abbiamo ascoltato su questi temi (e non solo) anche Turiddo Campaini, presidente di Unicoop Firenze e della Fondazione “Il Cuore si scioglie”:


L’impressione che si ricava, anche ad un occhio inesperto che non conosce il progetto dal di dentro, è che i ragazzi vengono veramente marchiati a fuoco da queste esperienze e la loro vita, come riportato da molti di loro, non potrà più essere la stessa. Ora però è compito loro, con l’aiuto degli adulti, impegnarsi e lavorare perché il loro cambiamento (o “Cambia-mente”, dal nome di un’associazione di giovani nata da questa esperienza) si riversi sull’intero Paese e apra percorsi fecondi di crescita culturale e sociale.

Sono presenti 2 commenti

Anonimo ha detto...

Bellissima intervista: mette in luce i programmi e le idee per un futuro migliore dell'Italia.

Anonimo ha detto...

Grazie! Per l'articolo, per le interviste, ma soprattutto per averci fatto conoscere iniziative positive che danno speranza

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