Le splendide testimonianze dei ragazzi che hanno partecipato alle attività del progetto “Noi con gli altri”, organizzato dalla Fondazione “Il Cuore si scioglie” di Unicoop Firenze, ci fanno chiedere: è l’inizio di qualcosa di grande?
Veder brillare gli occhi di ragazzi che hanno conosciuto la dura vita dei loro coetanei in Burkina Faso o in Perù, oppure che hanno lavorato insieme ai giovani calabresi nelle terre confiscate alla mafia, è il simbolo del successo di un intero progetto. Parliamo di “Noi con gli altri”, promosso da Unicoop Firenze, la Fondazione onlus “Un cuore si scioglie” e la Cooperativa Sociale Méta, in collaborazione con la Fondazione Monte dei Paschi di Siena e con la Regione Toscana. Il progetto prevede la realizzazione di un percorso formativo su solidarietà, responsabilità e cittadinanza consapevole per i giovani delle scuole medie superiori toscane; un percorso da svolgersi sul territorio cittadino ma anche e soprattutto attraverso viaggi di confronto e scambio in Calabria, Camerun, Kenya, Burkina Faso, India, Perù.
L'iniziativa si sviluppa durante tutto l'anno scolastico, coinvolgendo anche i professori e i genitori dei ragazzi, e culmina nell’incontro con le realtà studiate e analizzate, dove ogni gruppo idea e realizza una parte del progetto. E così ci si trova per esempio in Calabria insieme all’associazione “Libera contro le Mafie” a lavorare le terre confiscate alla ‘ndrangheta e a sensibilizzare i cittadini sul problema, toccando con mano e ascoltando dalla voce dei propri coetanei i vincoli e le limitazioni che situazioni del genere creano. Ma per fortuna c’è chi reagisce, come racconta ai nostri microfoni don Pino De Masi, Vicario Generale della Diocesi di Oppido-Palmi e referente di Libera per la Piana di Gioia Tauro, sempre in prima linea nella lotta alla mafia:
Altri progetti hanno portato i ragazzi in Africa o in America Latina, il tutto sotto la sapiente regia di Daniela Mori, vice-presidente de “Il Cuore si scioglie” e motore delle iniziative insieme ai tanti formatori ed esperti della Fondazione, e grazie alla collaborazione di associazioni come il Movimento Shalom, la Fondazione Giovanni Paolo II, The Peres Centre for Peace, l’Associazione Amici dell'Ottavo giorno e tante altre, oltre che al fondamentale contributo, come già ricordato, dei genitori e dei professori dei ragazzi. Abbiamo ascoltato su questi temi (e non solo) anche Turiddo Campaini, presidente di Unicoop Firenze e della Fondazione “Il Cuore si scioglie”:
L’impressione che si ricava, anche ad un occhio inesperto che non conosce il progetto dal di dentro, è che i ragazzi vengono veramente marchiati a fuoco da queste esperienze e la loro vita, come riportato da molti di loro, non potrà più essere la stessa. Ora però è compito loro, con l’aiuto degli adulti, impegnarsi e lavorare perché il loro cambiamento (o “Cambia-mente”, dal nome di un’associazione di giovani nata da questa esperienza) si riversi sull’intero Paese e apra percorsi fecondi di crescita culturale e sociale.
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Sono presenti 2 commenti
Bellissima intervista: mette in luce i programmi e le idee per un futuro migliore dell'Italia.
Grazie! Per l'articolo, per le interviste, ma soprattutto per averci fatto conoscere iniziative positive che danno speranza
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