Benedetto XVI, in visita pastorale ad Arezzo, sostiene la città e la società italiana a prendere forza dalla fede e dall'amore presenti nella tradizione cristiana e umanistica per affrontare le sfide e le difficoltà vissute dalle famiglie, dai poveri e dai giovani. Assieme alla preghiera e alla solidarietà, occorre cambiare gli stili di vita "contrastando la cultura dell'effimero" e superando "logiche puramente materialistiche, che spesso segnano il nostro tempo, e finiscono per annebbiare proprio il senso della solidarietà e della carità".
Asianews - "Mediante Maria, invochiamo da Dio il conforto morale, perché la comunità aretina, e l'Italia intera, reagiscano alla tentazione dello scoraggiamento e, forti anche della grande tradizione umanistica, riprendano con decisione la via del rinnovamento spirituale ed etico, che sola può condurre ad un autentico miglioramento della vita sociale e civile": è quanto Benedetto XVI ha detto al Regina Caeli di oggi, celebrato ad Arezzo, dove il papa si trova in visita pastorale. Le parole del pontefice, alla fine della messa celebrata nel Parco del Prato della città, sono l'offerta di una via per reagire alla crisi economica che segna la città, l'Italia e il mondo intero.
Ricordando l'immagine della Madonna del Conforto, che si custodisce nella cattedrale, il papa ha detto: "Maria Santissima vuole sempre confortare i suoi figli nei momenti di maggiore difficoltà e sofferenza. E questa Città ha sperimentato molte volte il suo materno soccorso. Pertanto, anche oggi, noi affidiamo alla sua intercessione tutte le persone e le famiglie della vostra comunità che si trovano in situazioni di maggiore bisogno".
In precedenza, all'omelia della messa, Benedetto XVI era tornato sulla crisi economica: "La complessità dei problemi - aveva detto - rende difficile individuare le soluzioni più rapide ed efficaci per uscire dalla situazione presente, che colpisce specialmente le fasce più deboli e preoccupa non poco i giovani". La proposta del pontefice è di affondare nei valori cristiani e umanistici, caratteristici della cultura aretina: "La Parola di Dio che abbiamo ascoltato è un forte invito a vivere l'amore di Dio verso tutti, e la cultura di queste terre ha, tra i suoi valori distintivi, la solidarietà, l'attenzione ai più deboli, il rispetto della dignità di ciascuno. L'accoglienza, che anche in tempi recenti avete saputo dare a quanti sono venuti in cerca di libertà e di lavoro, è ben nota. Essere solidali con i poveri è riconoscere il progetto di Dio Creatore, che ha fatto di tutti una sola famiglia".
Il papa ricorda che nella storia della città vi sono grandi personalità della cultura rinascimentale come Francesco Petrarca e Giulio Vasari; papi come Gregorio X, "che tentò di realizzare con il Concilio di Lione; l'attenzione per la Terra Santa; la pace e le relazioni tra i popoli - egli fu il primo in Occidente ad avere uno scambio di ambasciatori con il Kublai Khan della Cina". Egli si augura "che la Città sappia sempre far fruttificare questa preziosa eredità". Allo stesso tempo, egli domanda una conversione degli stili di viti: "L'attenzione agli altri, fin da secoli remoti, ha mosso la Chiesa a farsi concretamente solidale con chi è nel bisogno, condividendo risorse, promuovendo stili di vita più essenziali, contrastando la cultura dell'effimero, che ha illuso molti, determinando una profonda crisi spirituale. Questa Chiesa diocesana, arricchita dalla testimonianza luminosa del Poverello di Assisi, continui ad essere attenta e solidale verso chi si trova nel bisogno, ma sappia anche educare al superamento di logiche puramente materialistiche, che spesso segnano il nostro tempo, e finiscono per annebbiare proprio il senso della solidarietà e della carità.
Testimoniare l'amore di Dio nell'attenzione agli ultimi si coniuga anche con la difesa della vita, dal suo primo sorgere al suo termine naturale. Nella vostra Regione l'assicurare a tutti dignità, salute e diritti fondamentali viene giustamente sentito come un bene irrinunciabile. La difesa della famiglia, attraverso leggi giuste e capaci di tutelare anche i più deboli, costituisca sempre un punto importante per mantenere un tessuto sociale solido e offrire prospettive di speranza per il futuro".
Il papa ha concluso la sua omelia con un invito: "Proseguite il servizio a Dio e all'uomo secondo l'insegnamento di Gesù, il luminoso esempio dei vostri Santi e la tradizione del vostro popolo. In questo compito vi accompagni e vi sostenga sempre la materna protezione della Madonna del Conforto, da voi tanto amata e venerata. Amen!".
Dopo la messa, il pontefice si reca nella cattedrale per venerare l'immagine della Madonna del Conforto e per un incontro con le monache carmelitane del monastero di Santa Teresa Margherita Redi. Dopo il pranzo con i vescovi della Toscana, nel pomeriggio visiterà il santuario francescano della Verna.
Asianews - "Mediante Maria, invochiamo da Dio il conforto morale, perché la comunità aretina, e l'Italia intera, reagiscano alla tentazione dello scoraggiamento e, forti anche della grande tradizione umanistica, riprendano con decisione la via del rinnovamento spirituale ed etico, che sola può condurre ad un autentico miglioramento della vita sociale e civile": è quanto Benedetto XVI ha detto al Regina Caeli di oggi, celebrato ad Arezzo, dove il papa si trova in visita pastorale. Le parole del pontefice, alla fine della messa celebrata nel Parco del Prato della città, sono l'offerta di una via per reagire alla crisi economica che segna la città, l'Italia e il mondo intero.
Ricordando l'immagine della Madonna del Conforto, che si custodisce nella cattedrale, il papa ha detto: "Maria Santissima vuole sempre confortare i suoi figli nei momenti di maggiore difficoltà e sofferenza. E questa Città ha sperimentato molte volte il suo materno soccorso. Pertanto, anche oggi, noi affidiamo alla sua intercessione tutte le persone e le famiglie della vostra comunità che si trovano in situazioni di maggiore bisogno".
In precedenza, all'omelia della messa, Benedetto XVI era tornato sulla crisi economica: "La complessità dei problemi - aveva detto - rende difficile individuare le soluzioni più rapide ed efficaci per uscire dalla situazione presente, che colpisce specialmente le fasce più deboli e preoccupa non poco i giovani". La proposta del pontefice è di affondare nei valori cristiani e umanistici, caratteristici della cultura aretina: "La Parola di Dio che abbiamo ascoltato è un forte invito a vivere l'amore di Dio verso tutti, e la cultura di queste terre ha, tra i suoi valori distintivi, la solidarietà, l'attenzione ai più deboli, il rispetto della dignità di ciascuno. L'accoglienza, che anche in tempi recenti avete saputo dare a quanti sono venuti in cerca di libertà e di lavoro, è ben nota. Essere solidali con i poveri è riconoscere il progetto di Dio Creatore, che ha fatto di tutti una sola famiglia".
Il papa ricorda che nella storia della città vi sono grandi personalità della cultura rinascimentale come Francesco Petrarca e Giulio Vasari; papi come Gregorio X, "che tentò di realizzare con il Concilio di Lione; l'attenzione per la Terra Santa; la pace e le relazioni tra i popoli - egli fu il primo in Occidente ad avere uno scambio di ambasciatori con il Kublai Khan della Cina". Egli si augura "che la Città sappia sempre far fruttificare questa preziosa eredità". Allo stesso tempo, egli domanda una conversione degli stili di viti: "L'attenzione agli altri, fin da secoli remoti, ha mosso la Chiesa a farsi concretamente solidale con chi è nel bisogno, condividendo risorse, promuovendo stili di vita più essenziali, contrastando la cultura dell'effimero, che ha illuso molti, determinando una profonda crisi spirituale. Questa Chiesa diocesana, arricchita dalla testimonianza luminosa del Poverello di Assisi, continui ad essere attenta e solidale verso chi si trova nel bisogno, ma sappia anche educare al superamento di logiche puramente materialistiche, che spesso segnano il nostro tempo, e finiscono per annebbiare proprio il senso della solidarietà e della carità.
Testimoniare l'amore di Dio nell'attenzione agli ultimi si coniuga anche con la difesa della vita, dal suo primo sorgere al suo termine naturale. Nella vostra Regione l'assicurare a tutti dignità, salute e diritti fondamentali viene giustamente sentito come un bene irrinunciabile. La difesa della famiglia, attraverso leggi giuste e capaci di tutelare anche i più deboli, costituisca sempre un punto importante per mantenere un tessuto sociale solido e offrire prospettive di speranza per il futuro".
Il papa ha concluso la sua omelia con un invito: "Proseguite il servizio a Dio e all'uomo secondo l'insegnamento di Gesù, il luminoso esempio dei vostri Santi e la tradizione del vostro popolo. In questo compito vi accompagni e vi sostenga sempre la materna protezione della Madonna del Conforto, da voi tanto amata e venerata. Amen!".
Dopo la messa, il pontefice si reca nella cattedrale per venerare l'immagine della Madonna del Conforto e per un incontro con le monache carmelitane del monastero di Santa Teresa Margherita Redi. Dopo il pranzo con i vescovi della Toscana, nel pomeriggio visiterà il santuario francescano della Verna.
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