Una vettura militare di scorta a un convoglio di osservatori internazionali delle Nazioni Unite è stata investita oggi a Daraa, nel sud della Siria, dall’esplosione di un ordigno.
Misna - Le notizie sono ancora confuse, ma diverse fonti riferiscono di sei militari feriti mentre sarebbe sano e salvo Robert Mood, il generale norvegese alla guida della missione, che si trovava nel convoglio Onu. L’attentato sopraggiunge all’indomani di dichiarazioni preoccupate dell’inviato speciale in Siria di Onu e Lega Araba, Kofi Annan. Nel corso di una conferenza stampa tenuta a Ginevra, Annan è tornato a rimarcare che il suo piano “è l’ultima possibilità per evitare una guerra civile”. Secondo Annan “c’è la concreta preoccupazione che il paese possa precipitare in un conflitto aperto dalle conseguenze imprevedibili” e con “effetti su tutta la regione”. Il piano di Annan – che ieri ha anche annunciato una seconda visita in Siria ancora da stabilire – prevede un cessate-il-fuoco, in vigore da quasi un mese ma di fatto non pienamente rispettato, l’avvio di negoziati politici inclusivi, la liberazione dei prigionieri politici, il libero accesso dei giornalisti, la libertà di manifestare e la creazione di corridoio umanitari. Damasco ha accusato ieri alcuni paesi arabi e la Turchia di stare agevolando il contrabbando di armi attraverso le frontiere in comune e a favore dei gruppi dell’opposizione armata. “E’ questo il problema più grave di questo momento” ha sostenuto Bashar Al Jafari, ambasciatore di Damasco all’Onu. Preoccupazioni sugli ultimi sviluppi della crisi siriana sono state espresse ieri anche dal capo del Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr), Jacob Kellenberger secondo cui limitatamente a quanto avvenuto a Homs e Idlib, nel nord della Siria, si può già parlare di conflitto civile.
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