giovedì, maggio 31, 2012
Olivero: «Gli italiani daranno prova della loro generosità». Il presidente delle Acli di Modena: «La popolazione è in ginocchio. I danni sono enormi. Ma c’è tanta solidarietà».

Roma, 29 maggio 2012 – «E’ la solidarietà che ci costituisce come comunità e che ci caratterizza come popolo. Gli italiani sapranno dare prova della loro generosità facendo ciascuno quanto possibile per aiutare e sostenere l’Emilia. Il 2 giugno, festa della Repubblica, potrebbe diventare la giornata nazionale della donazione per le popolazioni colpite dal terremoto». Lo afferma il presidente nazionale delle Acli, Andrea Olivero, in riferimento al sisma che ha scosso nuovamente oggi la Regione Emilia Romagna e ampie zone di tutto il Nord provocando vittime e ingenti danni.

«Esprimiamo il nostro cordoglio per le persone che hanno perso la vita, molte di loro mentre si trovavano al lavoro, tra questi anche lavoratori stranieri. La morte che avviene sui luoghi di lavoro – afferma Olivero – a distanza di pochi giorni da quanto di analogo accaduto con il crollo dei capannoni dopo le prime scosse, non può non farci interrogare sulle effettive condizioni di sicurezza di questi ambienti. La tutela della vita e del lavoro dovrebbe sempre precedere qualsiasi altra considerazione di ordine economico e organizzativo».

Forte la preoccupazione delle Acli per la tenuta del tessuto produttivo e per le condizioni in particolare del patrimonio artistico e culturale delle province più colpite. «Il crollo delle Chiese e degli edifici storici è una ferita profonda alla memoria e all’identità di un’intera comunità. Il recupero di questi luoghi deve essere un obiettivo prioritario della ricostruzione».

In Emilia Romagna le Acli sono presenti con circa 300 circoli e numerose sedi e strutture dei servizi. «Alcune di queste risultavano già danneggiate e di conseguenza chiuse per verifiche strutturali in seguito alle prime scosse dei giorni scorsi - spiega Walter Raspa, presidente delle Acli regionali - Ci stiamo attivando per verificare la situazione dopo quanto accaduto oggi e per organizzare le prime azioni di solidarietà. Domani porteremo il pane a quanti ne hanno bisogno nelle zone maggiormente colpite dal sisma».

Il presidente delle Acli di Modena, Antonio Galli Pesenti, racconta la situazione drammatica nella sua provincia, dove si sono concentrati gli epicentri delle scosse: «E’ un disastro, nessuno può avere idea di quanto è accaduto. La popolazione è in ginocchio, i danni ai monumenti e alle Chiese sono enormi. Anche le strutture ospedaliere hanno subito pesanti conseguenze. E’ crollato l’ospedale di Mirandola, che era già stato evacuato. La gente è terrorizzata, c’è paura a dormire nelle case. C’è difficoltà a trovare le tende per la notte, anche se sono stati allestiti dei campi di emergenza nei parchi cittadini e nelle strutture sportive». Tuttavia, aggiunge il presidente delle Acli modenesi: «Abbiamo sentito moltissimo la solidarietà della gente. In questo momento ce n’è tanto bisogno. I soci e circoli delle Acli si stanno mobilitando sin da stamattina per portare soccorso alla popolazione colpita, soprattutto acqua e viveri ma anche raccolte fondi».

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