Una spirale di dolore, paura e morte sta colpendo duramente il Paese e in modo particolare l’Emilia Romagna. Mentre l’Italia sembra attraversata da un ininterrotto sciame sismico, una nuova tremenda scossa di terremoto, avvertita stamane alle 9 in tutto il Nord, é tornata a flagellare le città già messe in ginocchio dalle scosse di dieci giorni fa...
Le ultime notizie che ci giungono parlano di gravissimi danni, in particolare nel modenese, e soprattutto di numerosi feriti e almeno 10 morti. Tra essi, forse, anche il Parroco di Rovereto di Novi colpito nella sua chiesa. A quanto appare dalle prime confuse cronache, il sacerdote era impegnato a recuperare una statua raffigurante Maria. Alle famiglie e alle comunità ecclesiali e civili ferite negli affetti e nelle cose, l’Azione Cattolica Italiana esprime la propria vicinanza e concreta solidarietà, dando la propria disponibilità e adesione ad ogni azione che possa portare aiuto e sostegno alle popolazioni. L’Ac è già in contatto con Caritas e le autorità civili per ogni genere di supporto necessario. Già in queste ore il centro nazionale e la delegazione regionale dell’Emilia Romagna stanno coinvolgendo le diocesi vicine per contribuire ai primissimi soccorsi. Le diocesi e parrocchie che intendono dare il proprio aiuto materiale possono segnalare la propria disponibilità al centro nazionale e alla delegazione regionale in modo da essere ricontattate nei prossimi giorni. Nel frattempo invitiamo a collaborare alle iniziative di sostegno economico di Caritas, della Cei e delle diocesi italiane.
La presidenza nazionale é ora per ora in contatto costante con i responsabili diocesani delle zone colpite e con la delegazione regionale, da loro raccoglie sia un fortissimo e drammatico grido di dolore, sia quei piccoli segni di speranza e solidarietà che danno la forza di andare avanti. Ci stringiamo forte, come una vera famiglia, intorno agli amici che vivono ore di terrore, e abbracciando loro sentiamo di abbracciare tutti i cittadini, i parroci e i vescovi che sono già al lavoro per ricostruire la speranza.
Alle autorità pubbliche chiediamo che i soccorsi siano celeri ed efficaci. Soprattutto auspichiamo che, pur in una stagione di crisi economica, non si lesini il sostegno a quanti hanno perso ogni bene. Si dia concretamente la priorità alle persone e alle famiglie colpite, recuperando, con gesti politici coraggiosi, risorse destinate a voci di spesa secondarie e superflue.
Ci sembra, inoltre, che tali catastrofici eventi segnino il punto di non ritorno per due problemi cronici e irrisolti: l’insicurezza sui luoghi di lavoro, segno di disprezzo per la vita, simbolo del profitto che supera l’uomo; l’assoluta fragilità del territorio, del patrimonio abitativo e di quello storico-artistico-culturale. Troppo spesso le promesse di azioni preventive e di messa in sicurezza sono state deluse. Stavolta si passi dalle analisi ai fatti, e anche da questo punto di vista si abbia il coraggio di spostare risorse economiche su ciò che conta davvero.
Nel rinnovare i sentimenti di cordoglio alle vittime, alle loro famiglie e alle comunità tutte, eleviamo al Signore una preghiera perché la terra smetta di tremare e ci sia pace per le persone che stanno soffrendo. Invitiamo i singoli soci e l’associazione tutta a moltiplicare nelle parrocchie gli appuntamenti di preghiera, riflessione e solidarietà.
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