Il gruppo dissidente qaedista che tiene in ostaggio la cooperante italiana Rossella Urru e un volontario spagnolo ha chiesto un riscatto di 30 milioni di euro per la loro liberazione.
E-ilmensile - Lo riferisce l’agenzia France Prese. La volontaria del Cisp Rossella Urru, trentenne sarda originaria di Samugheo, in provincia di Oristano, è da 192 giorni nelle mani dei rapitori del Movimento unito per la jihad dell’Africa occidentale. I sequestratori la prelevarono insieme a due cooperanti spagnoli nella notte tra il 22 e il 23 ottobre da un campo profughi del Saharawi, nel sud dell’Algeria, dove dirigeva un programma di cooperazione internazionale. Il 3 marzo scorso Al Jazeera annunciò che la Urru era stata liberata ma poche ore dopo la notizia si rivelò infondata. Non è chiaro come mai la richiesta di riscatto si riferisca solo a uno dei due cooperanti spagnoli del’ong Munupat che sarebbero ancora nelle mani del gruppo qaedista. “Come in tutti i casi di sequestro, la Farnesina non commenta e mantiene il più stretto riserbo”, ha detto a Reuters un funzionario del ministero degli Esteri italiano.
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