Un corteo partito dal Campidoglio è giunto durante l’Angelus in Vaticano. Pietro Orlandi, il fratello della ragazza scomparsa: «Papa preghi con noi».
LiberaInformazione - Palloncini bianchi e la foto di Emanuela Orlandi, la giovane studentessa, figlia del commesso dello Stato Vaticano, scomparsa 29 anni fa, nei pressi della Chiesa Sant’Apollinare a Roma. Dal Campidoglio, dove è stata esposta una gigantografia di una foto di Emanuela, sino al Vaticano, un corteo di un centinaio di persone stamani ha attraversato la capitale chiedendo “Verità e Giustizia” per Emanuela Orlandi e per i tantissimi che in Italia attendono giustizia per i propri cari: dai familiari di persone scomparse sino ai parenti delle vittime di mafie e terrorismi. «Lo scopo di questa manifestazione e' quello di arrivare alla verità su quello che e' successo a Emanuela, diventata un simbolo di tante persone a cui la giustizia e' stata negata». Queste le parole di Pietro Orlandi, pronunciate nel corso della marcia organizzata per la sorella Emanuela, scomparsa il 22 giugno del 1983.
«Oggi andiamo in piazza San Pietro all'Angelus nella speranza che Benedetto VXI possa unirsi a noi nella preghiera - ha aggiunto Orlandi - Abbiamo più volte fatto appello al Papa affiche' si facesse quello che si sta facendo ovvero collaborare con la magistratura per cercare di arrivare quanto prima alla verità e non continuare con i segreti e i silenzi». Il Comune di Roma ha aderito all'iniziativa e il sindaco Gianni Alemanno ha sottolineato che «Roma Capitale si unisce alla famiglia Orlandi nella richiesta di chiarezza e giustizia per dare finalmente una risposta non solo ai familiari di Emanuela, ma all`intera città che all`epoca ha fatto da teatro a questi avvenimenti e agli stessi italiani che in tutti questi anni hanno seguito e hanno sentito emotivamente vicino il dramma di questa ragazza». Presenti alla manifestazione anche l’ex primo cittadino di Roma, Walter Veltroni e il presidente della provincia di Roma, Nicola Zingaretti che ha detto: '«L'Italia e' un paese che amiamo ma non ci devono essere omissioni. La storia italiana e' fatta di momenti straordinari ma anche di tanti punti interrogativi e quello di Emanuela Orlandi e' uno di quei misteri inspiegabili».
Il corteo, animato da tanti cittadini che portavano con sé foto di persone scomparse, quella di Emanuela Orlandi e cartelloni sui quali c’erano slogan che chiedevano “Verità e Giustizia” è arrivato alle 12 in Vaticano, dove i manifestanti hanno assistito all'Angelus di Benedetto XVI. Dopo qualche momento di attesa (era stato chiesto dalle forze dell'ordine di entrare senza striscioni e non in gruppo) al varco con via della Conciliazione, il corteo ha proseguito sino ad entrare poi in piazza. In tanti si attendevano un saluto, un pensiero da parte di Benedetto XVI ma il Papa – che ha inviato un pensiero persino per una associazione di tiro con l’arco – questa volta non ha parlato di Emanuela. Quando l’Angelus è terminato si e' alzato un coro che urlava "Verita' e Giustizia". La delusione era palese in tanti di loro ma altrettanto presente la convinzione che non si smetterà di chiedere che le indagini su questo caso vadano avanti e portino, quasi trent'anni dopo la scomparsa della ragazza a scoprire questo giallo senza fine.
LiberaInformazione - Palloncini bianchi e la foto di Emanuela Orlandi, la giovane studentessa, figlia del commesso dello Stato Vaticano, scomparsa 29 anni fa, nei pressi della Chiesa Sant’Apollinare a Roma. Dal Campidoglio, dove è stata esposta una gigantografia di una foto di Emanuela, sino al Vaticano, un corteo di un centinaio di persone stamani ha attraversato la capitale chiedendo “Verità e Giustizia” per Emanuela Orlandi e per i tantissimi che in Italia attendono giustizia per i propri cari: dai familiari di persone scomparse sino ai parenti delle vittime di mafie e terrorismi. «Lo scopo di questa manifestazione e' quello di arrivare alla verità su quello che e' successo a Emanuela, diventata un simbolo di tante persone a cui la giustizia e' stata negata». Queste le parole di Pietro Orlandi, pronunciate nel corso della marcia organizzata per la sorella Emanuela, scomparsa il 22 giugno del 1983.
«Oggi andiamo in piazza San Pietro all'Angelus nella speranza che Benedetto VXI possa unirsi a noi nella preghiera - ha aggiunto Orlandi - Abbiamo più volte fatto appello al Papa affiche' si facesse quello che si sta facendo ovvero collaborare con la magistratura per cercare di arrivare quanto prima alla verità e non continuare con i segreti e i silenzi». Il Comune di Roma ha aderito all'iniziativa e il sindaco Gianni Alemanno ha sottolineato che «Roma Capitale si unisce alla famiglia Orlandi nella richiesta di chiarezza e giustizia per dare finalmente una risposta non solo ai familiari di Emanuela, ma all`intera città che all`epoca ha fatto da teatro a questi avvenimenti e agli stessi italiani che in tutti questi anni hanno seguito e hanno sentito emotivamente vicino il dramma di questa ragazza». Presenti alla manifestazione anche l’ex primo cittadino di Roma, Walter Veltroni e il presidente della provincia di Roma, Nicola Zingaretti che ha detto: '«L'Italia e' un paese che amiamo ma non ci devono essere omissioni. La storia italiana e' fatta di momenti straordinari ma anche di tanti punti interrogativi e quello di Emanuela Orlandi e' uno di quei misteri inspiegabili».
Il corteo, animato da tanti cittadini che portavano con sé foto di persone scomparse, quella di Emanuela Orlandi e cartelloni sui quali c’erano slogan che chiedevano “Verità e Giustizia” è arrivato alle 12 in Vaticano, dove i manifestanti hanno assistito all'Angelus di Benedetto XVI. Dopo qualche momento di attesa (era stato chiesto dalle forze dell'ordine di entrare senza striscioni e non in gruppo) al varco con via della Conciliazione, il corteo ha proseguito sino ad entrare poi in piazza. In tanti si attendevano un saluto, un pensiero da parte di Benedetto XVI ma il Papa – che ha inviato un pensiero persino per una associazione di tiro con l’arco – questa volta non ha parlato di Emanuela. Quando l’Angelus è terminato si e' alzato un coro che urlava "Verita' e Giustizia". La delusione era palese in tanti di loro ma altrettanto presente la convinzione che non si smetterà di chiedere che le indagini su questo caso vadano avanti e portino, quasi trent'anni dopo la scomparsa della ragazza a scoprire questo giallo senza fine.
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