Vertice dell’Ordine pubblico con Prefetto e Questore di Pavia: piazza San Bovo in mano a clandestini, ubriachi, ex detenuti e vagabondi. E le case della piazza non sono a norma.
Finalmente a Voghera (40mila abitanti e capitale dell’Oltrepò Pavese) si è tenuto un vertice sulla sicurezza con il Sindaco Carlo Barbieri (Pdl), il Questore di Pavia Luigi De Matteo, il Prefetto di Pavia Peg Strano e i Responsabili locali di Polizia locale, Finanza, Carabinieri, Polizia di Stato e Corpo Forestale. Un vertice che i cittadini sollecitano invano da anni, da quando il degrado del centro città (sì, abbiamo scritto centro città) è divenuto evidente, sotto gli occhi di tutti. Per centro città intendiamo Piazza san Bovo, nella centralissima via Emilia, caratterizzata ormai dalla presenza di clandestini, di ubriachi, di gente che ama risse, molestie e chiasso fino a tarda notte, di spacciatori di droga. Una situazione diventata insostenibile che ha portato i cittadini a scrivere una lettera pubblica al Prefetto, che però tende a ridimensionare l’allarme sicurezza.
Ma la gente non può dormire fino alle due della mattina per gli schiamazzi notturni e chi esce di casa per andare al ristorante, al cinema, o in discoteca ha paura di scippi e di rapine, e per questo si chiude nelle proprie abitazioni. In giro è facile vedere sempre le solite facce di tossicodipendenti ed ex detenuti alla ricerca di soldi e di droga che incutono davvero paura. Nei giorni di mercato è facile vedere invece accattoni che importunano la gente in ogni angolo di via Emilia, davanti ai supermercati per esempio, o in piazza Duomo. Alcuni di loro, che arrivano col treno ogni mattina da Tortona (dove abitano in grosse roulotte), si infilano nei portoni senza custode e provano a rubare negli appartamenti vuoti. La centralissima via Emilia è diventata quindi una strada dove ogni cento metri c’è chi suona la fisarmonica o chiede soldi.
Dopo l’aggressione a poliziotti da parte di un marocchino arrestato 3 mesi fa, i controlli in piazza san Bovo sono aumentati. Vengono controllati sudamericani, africani, rumeni e magrebini che stazionano abitualmente nei giardini. Gli anziani di Voghera, poveretti, hanno rinunciato da tempo a sedersi nelle panchine dei giardinetti perché amano il quieto vivere. Anche gli esercizi pubblici gestiti da pakistani e cinesi sono nel mirino: a volte vengono date multe per irregolarità, cibo avariato o scaduto. Anche gli stabili della piazza vengono setacciati e si riscontra che quasi tutti gli appartamenti di palazzi fatiscenti non hanno l’impianto elettrico a norma.
Perché il Comune allora non interviene con rigore, sindaco Barbieri? Gli appartamenti sono in regola con le norme urbanistiche del Comune? Signor Tenente della Finanza, Valentina Usai, i contratti d’affitto davvero sono in regola in questi edifici come in tutti gli altri della città? Oppure abbiamo due pesi e due misure diverse? Sono domande legittime che si pongono tutti i cittadini stanchi di pagare le tasse mentre altri le evadono spudoratamente e affittano a stranieri nell'illegalità più assoluta. Chissà se ora pagheranno l'Imu dal momento che hanno decine di appartamenti!
Tornando agli stranieri, ci sono 30-40enni che ogni anno ritornano dalla Romania per stabilirsi qui 6 mesi e poi ritornano ad ottobre nelle loro città per gli altri sei mesi. Il bello è che non vengono in Italia per lavorare: la notte dormono sui treni, vicino al torrente Staffora, o seduti dentro l’Ospedale civile fingendo di essere pazienti che stanno male. Vivono insomma di espedienti, di furti ai supermercati (formaggio grana, liquori, prosciutto crudo, vestiti e scarpe firmate e profumi) o di furti di rame nei cimiteri.
Le prostitute nigeriane, dopo alcune storiche retate, ritornano come sempre nelle zona della Stazione Ferroviaria ad esercitare il mestiere più antico del mondo in Viale Montebello o in Via Amendola. E ci stanno dalle 22 fino alle 6 di mattina. E i prezzi dicono siano convenienti: 15-20 euro... Ci sono alcune poche donne italiane in mano al racket. La prostituzione femminile è una eredità delle ex caserme che a Voghera ospitavano centinaia di militari fino agli anni ‘70. Non manca la prostituzione maschile dentro e fuori la stazione, dove ragazzi senza soldi, italiani e non, sono costretti a scendere a compromessi con la loro coscienza e andare a casa di questi signori che approfittano del loro stato di bisogno.
E poi ci sono gli spacciatori di droga. Si riconoscono (spesso sono minori e hanno uno zainetto), nascondono la droga dentro le mutande o sotto il tacco delle scarpe. Lì hanno la cocaina (1 grammo a 100 euro o 5 grammi a 600) e l’hashish (indiano, marocchino, cioccolato, libano oro, nepal, ecc.). Si tratta di spacciatori che cambiano spesso per confondere le forze dell'Ordine, ma gli spacciatori grossi hanno macchine e tenore di vita di lusso.
Di fronte a questa emergenza criminalità finalmente vediamo per la città le volanti delle forze dell’ordine. Ci auguriamo che il controllo del territorio sia capillare e che i cittadini siano tutelati da aggressioni, furti, scippi. Non chiediamo di militarizzare il territorio come nelle grandi metropoli, ma neanche di abbandonarlo a se stesso. La gente vuole sicurezza e spesso chi viene da fuori tende a sottovalutare tale emergenza. Ci auguriamo che la dottoressa Peg Strano, persona delle Istituzioni con esperienza, venga a Voghera spesso. Lo stesso dicasi per il dottor Luigi De Matteo, funzionario attento e capace. L’obiettivo comune deve essere la sicurezza dei cittadini.
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Sono presenti 4 commenti
r
quelli che danno piu fastidio sono i rumeni sono vera spazzatura
Circa la prostituzione maschile, il più delle volte è formata da giovani che non si accontentano di quello che hanno.
Circa la prostituzione maschile, il più delle volte è formata da giovani che non si accontentano di quello che hanno.
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