giovedì, giugno 14, 2012
“L‘Europa non sta promuovendo e rispettando i diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati”. Ad affermarlo è Amnesty International, che chiede ai governi e alle istituzioni Ue di “cessare di porre a rischio la vita dei migranti alle frontiere europee”.

Radio Vaticana -  L’organizzazione per i diritti umani - riporta l'agenzia Sir - ha lanciato oggi il rapporto "Sos Europe" sull‘impatto dei controlli in materia d‘immigrazione su questi diritti, e sollecita le istituzioni di Bruxelles a svolgere fino in fondo il loro ruolo di controllo affinché i governi dei Paesi membri siano chiamati a rispondere del trattamento riservato a migranti, richiedenti asilo e rifugiati alle frontiere. “Per l‘Ue - afferma Nicolas Beger, direttore dell‘Ufficio di Amnesty International presso le istituzioni di Bruxelles - il rafforzamento delle frontiere europee è chiaramente prevalente sul salvataggio delle vite umane. Nel tentativo di stroncare la cosiddetta immigrazione irregolare, i Paesi europei hanno rafforzato misure di controllo delle frontiere oltre i loro confini, senza riguardo per i costi umani. Queste misure, di cui l‘opinione pubblica non è informata, pongono le persone in serio pericolo”. Nel 2011 almeno 1500 uomini, donne e bambini sono annegati nel Mediterraneo mentre cercavano di raggiungere l‘Europa. “Alcune di queste morti - prosegue Beger - avrebbero potuto essere evitate. Il ritardo nei soccorsi significa perdita di vite umane”. In diverse occasioni, si legge in una nota di Amnesty International, “l‘Italia ha respinto persone verso la Libia, Paese in cui sono state poi arrestate e sottoposte a maltrattamenti. In un contesto nel quale trasparenza e controlli sono scarsi, le violazioni dei diritti umani lungo le coste e le frontiere europee finiscono spesso per rimanere impunite”. Il rapporto fa parte di una campagna dell’organizzazione in difesa dei diritti di migranti, richiedenti asilo e rifugiati in Europa e lungo le sue frontiere, e intende chiamare a rispondere del loro operato i governi che si rendono responsabili di violazioni dei diritti umani nel contesto dei controlli dell‘immigrazione. “Migranti, richiedenti asilo e rifugiati - spiega Amnesty - si muovono verso l‘Europa per una serie di ragioni. Alcuni fuggono dalla persecuzione e dalla guerra, altri da un destino di povertà cronica. Tutti cercano un futuro migliore e più sicuro. Troppo spesso, la realtà che incontrano è differente”. Perché “l’ostilità nei loro confronti è diffusa e i maltrattamenti che subiscono rimangono spesso impuniti. Fino a quando queste persone resteranno invisibili, saranno vulnerabili alle violazioni dei diritti umani”.

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