Il presidente Abdullah Gül allenta la tensione, dopo l’ammissione di Damasco di aver abbattuto l’aereo da guerra turco Phantom F4. Ancora dispersi i piloti. Erdogan: “Prenderemo i provvedimenti necessari solo a caso chiarito”. Damasco e Ankara sono “in contatto” per risolvere la situazione.
Asianews - Il caccia militare turco abbattuto da Damasco "potrebbe aver violato lo spazio aereo siriano". A parlare è il presidente della Turchia, Abdullah Gül, allentando così la tensione generatasi dopo l'incidente di ieri. Questa notte, la Siria ha confermato di aver abbattuto l'aereo da guerra Phantom F4, "in base alle procedure previste dalle nostre leggi in simili situazioni". In un'operazione congiunta, le forze della Marina turca e siriana stanno cercando i due piloti, ancora dispersi.
Le forze militari turche dichiarano di aver perso il contatto radio con il Phantom F4 alle 11:58 di ieri (ora locale), circa 90 minuti dopo la partenza dalla base di Erhac, nella provincia di Malatya. Secondo le autorità siriane, un "obiettivo aereo non identificato" sarebbe penetrato nello spazio aereo nazionale intorno alle 11:40 (ora locale), viaggiando a bassa quota e ad alta velocità. A quel punto, sarebbero scattate le operazioni di difesa: l'aviazione militare di Damasco ha abbattuto il caccia militare a circa 1km dalla costa della provincia di Latakia. "Appena è stato chiaro che l'obiettivo era un aereo militare turco - si legge nel comunicato ufficiale - ci siamo messi in contatto per attuare operazioni congiunte di recupero".
Nonostante l'iniziale clima di tensione, la Turchia ha subito assunto una posizione di estrema cautela. Il primo ministro, Recep Tayyip Erdogan, ha dichiarato che il Paese "prenderà i provvedimenti necessari" solo quando tutti i fatti saranno chiariti. Ban Ki-moon, segretario generale delle Nazioni Unite, ha richiamato all'uso dei canali diplomatici per risolvere questo serio incidente.
"La violazione dello spazio aereo siriano - ha spiegato Gül - non aveva cattive intenzioni. Purtroppo, queste cose succedono a causa della velocità dei caccia". Il presidente ha poi aggiunto che un'indagine stabilirà con precisione dove si trovasse l'aereo turco al momento dell'incidente.
Gül ha inoltre rivelato che Ankara è in contatto con Damasco, nonostante entrambi i Paesi abbiamo dichiarato "sgraditi" i reciproci diplomatici, all'inizio di quest'anno. "Abbiamo ritirato i nostri delegati - ha chiarito il presidente turco - per ragioni di sicurezza. Questo non significa che non siamo in contatto".
Una volta stretti alleati, le relazioni tra Turchia (membro Nato, ndr) e Siria si sono deteriorate dopo la sollevazione contro il presidente siriano Bashar al-Assad, iniziata nel marzo 2011. Da allora, decine di migliaia di rifugiati siriani hanno attraversato il confine turco, per sfuggire alle violenze.
Asianews - Il caccia militare turco abbattuto da Damasco "potrebbe aver violato lo spazio aereo siriano". A parlare è il presidente della Turchia, Abdullah Gül, allentando così la tensione generatasi dopo l'incidente di ieri. Questa notte, la Siria ha confermato di aver abbattuto l'aereo da guerra Phantom F4, "in base alle procedure previste dalle nostre leggi in simili situazioni". In un'operazione congiunta, le forze della Marina turca e siriana stanno cercando i due piloti, ancora dispersi.
Le forze militari turche dichiarano di aver perso il contatto radio con il Phantom F4 alle 11:58 di ieri (ora locale), circa 90 minuti dopo la partenza dalla base di Erhac, nella provincia di Malatya. Secondo le autorità siriane, un "obiettivo aereo non identificato" sarebbe penetrato nello spazio aereo nazionale intorno alle 11:40 (ora locale), viaggiando a bassa quota e ad alta velocità. A quel punto, sarebbero scattate le operazioni di difesa: l'aviazione militare di Damasco ha abbattuto il caccia militare a circa 1km dalla costa della provincia di Latakia. "Appena è stato chiaro che l'obiettivo era un aereo militare turco - si legge nel comunicato ufficiale - ci siamo messi in contatto per attuare operazioni congiunte di recupero".
Nonostante l'iniziale clima di tensione, la Turchia ha subito assunto una posizione di estrema cautela. Il primo ministro, Recep Tayyip Erdogan, ha dichiarato che il Paese "prenderà i provvedimenti necessari" solo quando tutti i fatti saranno chiariti. Ban Ki-moon, segretario generale delle Nazioni Unite, ha richiamato all'uso dei canali diplomatici per risolvere questo serio incidente.
"La violazione dello spazio aereo siriano - ha spiegato Gül - non aveva cattive intenzioni. Purtroppo, queste cose succedono a causa della velocità dei caccia". Il presidente ha poi aggiunto che un'indagine stabilirà con precisione dove si trovasse l'aereo turco al momento dell'incidente.
Gül ha inoltre rivelato che Ankara è in contatto con Damasco, nonostante entrambi i Paesi abbiamo dichiarato "sgraditi" i reciproci diplomatici, all'inizio di quest'anno. "Abbiamo ritirato i nostri delegati - ha chiarito il presidente turco - per ragioni di sicurezza. Questo non significa che non siamo in contatto".
Una volta stretti alleati, le relazioni tra Turchia (membro Nato, ndr) e Siria si sono deteriorate dopo la sollevazione contro il presidente siriano Bashar al-Assad, iniziata nel marzo 2011. Da allora, decine di migliaia di rifugiati siriani hanno attraversato il confine turco, per sfuggire alle violenze.
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