martedì, giugno 12, 2012
Al Qabas, quotidiano del Kuwait, registra l'arrivo in Siria di jihadisti da Arabia saudita, Algeria e Pakistan. Fra loro minori di 18 anni. La Turchia serve come punto di passaggio per armi e persone. Una guerra dell'integralismo sunnita contro gli alawiti sciiti e del fondamentalismo contro il laicismo della dittatura di Assad. La sfiducia dei cristiani. L'occidente ambiguo.

Beirut, (Asianews) - Al-Qabas, quotidiano kuwaitiano in lingua araba, ha pubblicato ieri un articolo in cui si afferma che decine di kuwaitiani hanno attraversato la frontiera turco-siriana per combattere il jihad a fianco del Free Syrian Army (Fsa), l'opposizione armata, contro il regime di Bashar el Assad. Secondo fonti vicine a questi gruppi entrati in Siria, gli uffici del Fsa accolgono jihadisti e altri militanti provenienti da Arabia saudita, Algeria e Pakistan; forniscono loro documenti d'identità siriani, nel caso in cui fossero presi dall'esercito regolare, e domandano loro di lasciare i loro veri documenti d'identità alla frontiera turca. Il Fsa dà loro le armi, dopo aver verificato che essi hanno seguito un addestramento militare nei loro Paesi di origine. Poi, li invia nelle diverse regioni della Siria, secondo i bisogni, a combattere contro le unità dell'esercito regolare. Il Fsa ha anche rimandato indietro nei loro Paesi un certo numero di jihadisti perchè questi avevano meno di 18 anni.

Da parte sua, la Giordania ha arrestato due militanti salafiti che cercavano di entrare in Siria, anch'essi per combattere accanto agli islamisti.

Intanto, la Direzione delle Fatwa [in Kuwait], presso il ministero dei Waqfs, ha emesso una fatwa (decisione giuridica islamica) che autorizza di anticipare la zakat (l'elemosina islamica obbliogatoria) prima del termine previsto per venire in iauto ai rifugiati e ai bisognosi della Siria.

di Samir Khalil Samir


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