Italia-Irlanda in diretta dalla Polonia. Racconti, fatti e retroscena di un gruppo di tifosi di casa nostra arrivati in Polonia per sostenere la Nazionale.
Poznan, 18 giugno
Città Nuova - Ore 17:13 Ormai fra 3 ore saremo pronti per il calcio d’inizio. Gli irlandesi a tavola ci danno dentro. Dopo uno spuntino al ristorante greco, anche questo pieno di irlandesi, stiamo ripartendo: appuntamento al pulmino ore 18.00 per andare allo stadio. Entro in “FanZone”, l’area ospitalità riservata ai tifosi delle squadre.
Ore 17:31 Un po’ una delusione: molti controlli e obbligo di caricare una carta di credito locale anche per fare acquisti con importi minimi. Un po’ di tristezza… È sostanzialmente un evento solo commerciale legato agli sponsor dell’Europeo, anche se è tutto orientato alla promozione del fair play. In ogni caso, Poznan rimane sempre una bella città.
Ore 19:24 Irlandesi ubriachi. Ovunque siamo micro puntini di fronte ad una marea. Tutto procede tranquillamente. Comincia la festa. Le coreografie dei fumogeni sono vietate, il colore verde non mancherà di sicuro, l’azzurro è impercettibile, ma si sentirà lo stesso il calore italiano. Gli Irlandesi bevono e cantano in continuazione. Davvero belli, vivaci e presenti.
Ore 19:43 Entriamo, stadio bellissimo, continua il folklore.
Ore 21:47 Alta tensione e fischi irlandesi: questo stadio è meraviglioso e sembra d’essere veramente in campo. Il tifo irlandese ci soverchia, gli italiani sono disuniti, manca un gruppo vero. Esultanza al goal! Break con birra all’intervallo. I pochi presenti delle tifoserie nazionali organizzate si notano: tatuaggi e succo di luppolo in mano. Molti dal Sud Italia. Palla a Pirlo e fischi made in Ireland non troppo corretti, anche se la loro squadra oramai è eliminata. Ogni sconfitta però brucia, anche se ininfluente. Avanti Italia! Stewart fiscali sugli spalti per garantire l’ordine, quando serve però tutti a tifare Italia: posti in piedi gratis.
Poznan, 19 giugno
Ore 03:36 La notte è cominciata. Siamo tornati nel Centro di Poznan e anche qui troviamo irlandesi festanti e danzanti. La polizia vigila tranquilla. Fra poche ore si riparte: direzione Italia. Ci aspettano 1400 chilometri di viaggio tra Polonia, Germania e Austria e qualche sosta rifornimento. L’autista selezionato berrà solo acqua. Una delle trasferte più lunghe in assoluto con questo pulmino.
Un’ultima veloce considerazione: qui in Polonia, il concetto di tessera del tifoso non esiste. Sono entrato allo stadio con un biglietto non nominale, superando una corretta perquisizione. Zero arroganza e strafottenza. La festa vera l’hanno fatta i verdi dalle terre dei trifogli: bella gente, un po’ “caciarona”, colorata e divertente. Di sicuro distaccati quanto basta per godersi la vita e non vivere di calcio, in questo senso siamo più malati, ma anche più vincenti. Ciao a tutti!
di Alberto Noventa
Poznan, 18 giugno
Città Nuova - Ore 17:13 Ormai fra 3 ore saremo pronti per il calcio d’inizio. Gli irlandesi a tavola ci danno dentro. Dopo uno spuntino al ristorante greco, anche questo pieno di irlandesi, stiamo ripartendo: appuntamento al pulmino ore 18.00 per andare allo stadio. Entro in “FanZone”, l’area ospitalità riservata ai tifosi delle squadre.
Ore 17:31 Un po’ una delusione: molti controlli e obbligo di caricare una carta di credito locale anche per fare acquisti con importi minimi. Un po’ di tristezza… È sostanzialmente un evento solo commerciale legato agli sponsor dell’Europeo, anche se è tutto orientato alla promozione del fair play. In ogni caso, Poznan rimane sempre una bella città.
Ore 19:24 Irlandesi ubriachi. Ovunque siamo micro puntini di fronte ad una marea. Tutto procede tranquillamente. Comincia la festa. Le coreografie dei fumogeni sono vietate, il colore verde non mancherà di sicuro, l’azzurro è impercettibile, ma si sentirà lo stesso il calore italiano. Gli Irlandesi bevono e cantano in continuazione. Davvero belli, vivaci e presenti.
Ore 19:43 Entriamo, stadio bellissimo, continua il folklore.
Ore 21:47 Alta tensione e fischi irlandesi: questo stadio è meraviglioso e sembra d’essere veramente in campo. Il tifo irlandese ci soverchia, gli italiani sono disuniti, manca un gruppo vero. Esultanza al goal! Break con birra all’intervallo. I pochi presenti delle tifoserie nazionali organizzate si notano: tatuaggi e succo di luppolo in mano. Molti dal Sud Italia. Palla a Pirlo e fischi made in Ireland non troppo corretti, anche se la loro squadra oramai è eliminata. Ogni sconfitta però brucia, anche se ininfluente. Avanti Italia! Stewart fiscali sugli spalti per garantire l’ordine, quando serve però tutti a tifare Italia: posti in piedi gratis.
Poznan, 19 giugno
Ore 03:36 La notte è cominciata. Siamo tornati nel Centro di Poznan e anche qui troviamo irlandesi festanti e danzanti. La polizia vigila tranquilla. Fra poche ore si riparte: direzione Italia. Ci aspettano 1400 chilometri di viaggio tra Polonia, Germania e Austria e qualche sosta rifornimento. L’autista selezionato berrà solo acqua. Una delle trasferte più lunghe in assoluto con questo pulmino.
Un’ultima veloce considerazione: qui in Polonia, il concetto di tessera del tifoso non esiste. Sono entrato allo stadio con un biglietto non nominale, superando una corretta perquisizione. Zero arroganza e strafottenza. La festa vera l’hanno fatta i verdi dalle terre dei trifogli: bella gente, un po’ “caciarona”, colorata e divertente. Di sicuro distaccati quanto basta per godersi la vita e non vivere di calcio, in questo senso siamo più malati, ma anche più vincenti. Ciao a tutti!
di Alberto Noventa
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