Ha un passato eccellente come Commissario europeo e come Ministro per gli Affari europei.
Ma le sue battaglie su aborto e divorzio hanno diviso l'Italia cattolica.
Nel 2013 al Qurinale, dopo Giorgio Napolitano, vedremo una donna? E, in particolare, vedremo la senatrice Emma Bonino, esponente storica del partito Radicale? Io lo escluderei, perché i veri candidati sono altri e tutti pezzi da novanta, oltre che tutti uomini (Prodi, Letta, Casini, Monti e Caselli, mentre Berlusconi non ha speranze). E poi che la Bonino sia una candidata gradita agli italiani è tutto da vedere… Il Partito Radicale è in crisi da anni e per entrare in Parlamento nell’ultima legislatura ha dovuto “chiedere” al Partito democratico sei posti, altrimenti non avrebbe avuto nessun esponente alla Camera o al Senato.
Qualcuno potrebbe osservare che la Bonino potrebbe essere un candidato outsider… ma non ci sono le condizioni politiche: anche se la Bonino in Europa ha lavorato bene, tuttavia il nostro è un Paese ingrato. Contano i partiti di massa, le lobby, i poteri forti, e gli accordi che prevedono alternanze al Colle: un post comunista e poi un cattolico; un tecnico e poi un “laico”, ecc.
Chi è Emma Bonino? 64 anni, una laurea alla Bocconi e leader storico dei Radicali, nel 1976 collaborò con il CISA – il Centro per l’informazione, la sterilizzazione e l’aborto fondato da Adele Faccio - nelle cui cliniche clandestine, utilizzando il metodo Karman, si assistevano le donne che non avevano i mezzi per pagare i “cucchiai d’oro”, o per volare all’estero ad abortire. Nel giugno 1975, dopo un periodo di latitanza, Emma Bonino si auto-consegnava alla giustizia per procurato aborto e faceva della campagna la priorità del Partito Radicale, che già l’anno precedente aveva vinto il referendum per introdurre il divorzio in Italia. Nel novembre 1990, per denunciare la legge USA che richiede la prescrizione medica per la vendita di siringhe, si fa arrestare a New York, città in cui si trovano 175.000 tossicodipendenti, mentre distribuisce siringhe sterili.
Ma a parte le battaglie su aborto, divorzio e droga, in ogni caso rispettabili perché riguardano la dignità della persona umana, la Bonino ha un curriculum politico di tutto rispetto sia come Commissario Europeo che come Ministro nel II governo Prodi. C’è da vedere se basterà per il Colle, ma la strada è dura…
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