giovedì, giugno 21, 2012
Nasce l'Atlante fotografico dei paesaggi costieri italiani. Tutti i numeri dell'assalto al nostro patrimonio marino.

GreenReport - Per il ventisettesimo anno consecutivo la Goletta Verde di Legambiente, con il contributo del Consorzio obbligatorio oli usati, salpa per combattere i pirati del mare. Il periplo della penisola partirà sabato 23 giugno da Imperia e si concluderà il 14 agosto a Trieste, 26 tappe in un mare forse più balneabile che negli anni '80 ma che sta subendo un vero e proprio assalto, come purtroppo conferma anche quest'anno il dossier Mare Mostrum, un'analisi che mappa gli abusi e passa in rassegna i principali nemici del mare e delle coste. Uno studio basato sul lavoro delle forze dell'ordine e delle capitanerie di porto. Legambiente lo definisce«Un campanello d'allarme che suona 36 volte al giorno, in media ogni 2 chilometri di costa» e sottolinea che «Nel 2011 sono stati 13.149 i reati ambientali compiuti a danno del mare e delle coste italiane. Scarichi fognari non depurati, ingiustificate o illegali colate di cemento che deturpano le coste, rifiuti, privatizzazione del demanio e pesca illegale: l'integrità del nostro prezioso ecosistema marino è sotto costante minaccia».

In testa alla black list agli abusi marini e costieri c'è la regione Campania, con 2.387 reati pari al 18% del totale nazionale, ben 5 reati per Km di costa. Seguono da vicino la Sicilia, 1.981 infrazioni, la Puglia (1.633) e la Calabria (1.528). «In totale - dice Legambiente - le quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa totalizzano insieme oltre il 57% del totale nazionale dei reati. La tipologia di reato maggiormente riscontrato riguarda la pesca di frodo (quasi 5mila infrazioni), seguita dall'abusivismo edilizio sul demanio con 3.171 illeciti e dalla mancata depurazione con 2.669 violazioni. In totale, per i crimini commessi ai danni del mare si contano 15.790 tra denunciati e arrestati e 3.870 sequestri».

Presentando aggi Goletta Verde 2012 alla stampa, la direttrice generale di Legambiente, Rossella Muroni, ha detto che «Le magnifiche coste del nostro Paese sono purtroppo lambite da un mare di illegalità. Anche quest'anno con la Goletta Verde affronteremo tutte le criticità che incombono sul nostro ecosistema marino e costiero. In particolare, punteremo i riflettori sull'abusivismo e la speculazione edilizia che imperversano lungo la costa e che sono una vergogna nazionale che non conosce eguali in nessun altro paese europeo. Dopo decenni di denunce, di battaglie legali e di campagne di sensibilizzazione, ben poco è cambiato. Molti degli ecomostri segnalati da anni sono ancora in piedi ed il rischio è proprio quello di farci l'abitudine. Non solo accanto al vecchio abusivismo proseguono le colate di cemento: solo nel 2011, i sequestri in materia urbanistica sulle coste sono stati 1.298, quasi 4 al giorno. Secondo i dati nazionali del Cresme, lo scorso anno nel nostro Paese si sono commessi 25.800 nuovi abusi, pari al 13,4% del totale costruito, con un giro d'affari stimato in circa 18,3 miliardi di euro. Un'eredità di cemento che deve essere abbattuta, per fare posto ad una realtà fatta di cultura, tutela ambientale, sviluppo sostenibile, qualità e trasparenza. In quest'ottica si inserisce la nascita del primo Atlante fotografico dei paesaggi costieri italiani che quest'oggi presentiamo».

L'"Atlante fotografico dei paesaggi costieri italiani" racconterà le coste, con immagini e informazioni sui luoghi e sulle storie che le riguardano. E' un interessante esperimento interattivo in continuo work in progress, che, spiega il Cigno Verde «Accoglierà i contributi di fotografi amanti del mare ed appassionati del paesaggio che potranno partecipare alla costruzione di questo spazio condiviso, inviando i loro scatti che abbiano come soggetto le coste, le aree a rischio, le speculazioni edilizie realizzate o i territori che stanno per essere penalizzati da uno sviluppo insostenibile».

Il vice-presidente di Legambiente, Stefano Ciafani, presentando "Mare Mostrum ha sottolineato che «Il cemento abusivo non è l'unico pericolo che minaccia il nostro patrimonio marino e costiero. Ci sono anche gli scarichi fognari non trattati: attualmente la copertura di depurazione arriva solo al 76% del totale del carico inquinante prodotto, con l'82% nel Nord, il 79% al Centro e il 66% circa nel Sud e Isole, senza considerare l'aggravarsi del problema nel periodo estivo, quando l'afflusso di turisti nei centri costieri porta i depuratori al collasso. A questi, si aggiunge il rischio di nuove trivellazioni petrolifere in mare grazie al recente Decreto Sviluppo voluto dal Ministro Corrado Passera, che riapre la procedura di ricerca ed estrazione di idrocarburi bloccati dalla Legge approvata nel 2010 dopo il disastro del Golfo del Messico. Un'altra emergenza riguarda la sicurezza in mare non garantita dal Decreto rotte, un provvedimento nato sulla scia dell'emozione dopo la tragedia della Costa Concordia al Giglio ma che non tutela, ad esempio, gioielli come Capri, l'isola di S. Pietro, Pantelleria e tutto l'arcipelago delle Eolie, e che è stato ulteriormente ammorbidito prevedendo la possibilità per le Capitanerie di porto di disporre deroghe e misure alternative alla regola di navigazione a 2 miglia dalle coste protette».

Legambiente è convinta che «Oggi più che mai la missione di Goletta Verde rappresenta un simbolo di coraggio ed innovazione per il Paese. La campagna, nel suo viaggio itinerante vuole dialogare con i cittadini per interpretarne i bisogni e farsi portavoce delle vertenze ambientali per veicolare i contenuti e l'impegno di quanti, ognuno nei propri luoghi, secondo le proprie forze e le proprie responsabilità lavora in prima linea, racconta, denuncia e propone soluzioni alternative per agire a 360 gradi e coinvolgere tutti i settori e le attività produttive in una trasformazione ecologica della società e dell'economia. Ci uniamo alle parole di Ban Ki moon, segretario generale delle Nazioni Unite per il lancio di Rio + 20, affermando con convinzione che lo sviluppo sostenibile è un'idea che necessita di essere tramutata in realtà, è il futuro che vogliamo e che vogliamo contribuire a creare».

Franco Barbetti , direttore tecnico operativo del Coou, ha spiegato le ragioni della partecipazione del Consorzio all'avventura di Goletta Verde: «La difesa dell'ambiente, e del mare in particolare, rappresenta uno dei capisaldi della nostra azione. L'olio usato è ciò che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli di ciascun cittadino. Se eliminato in modo scorretto questo rifiuto pericoloso può danneggiare l'ambiente in modo gravissimo: 4 chili di olio usato, il cambio di un'auto, se versati in mare inquinano una superficie grande come un campo di calcio. A contatto con l'acqua, l'olio lubrificante usato crea una patina sottile che impedisce alla flora e alla fauna sottostante di respirare. Con la nostra attività di comunicazione cerchiamo di modificare i comportamenti scorretti di chi crede che piccole quantità di olio lubrificante disperse nell'ambiente provochino poco inquinamento».


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