lunedì, giugno 11, 2012
La classe politica teme il movimento di Beppe Grillo, che nel 2013 porterà almeno 100 parlamentari a Roma. Grillo guida un movimento lavorando sul web, coinvolgendo migliaia di giovani e raccogliendo essenzialmente voti di protesta.

di Alberto Giannino

Dopo le amministrative del 2012 i politici e i politicanti di casa nostra sono preoccupati per il fenomeno Grillo. Addirittura l'ex premier Berlusconi dedica al caso Grillo due ore al giorno: studia i suoi interventi e soprattutto i contenuti che fanno presa sulla gente, legge il suo blog e gli interventi dei lettori. Per Berlusconi Grillo è un vero problema… e lo stesso per Bersani, Vendola e Di Pietro. Ma il movimento di Grillo, più che essere o rappresentare l'antipolitica, come si usa dire adesso, è un movimento di protesta.

E sarebbe il terzo nell'Italia del dopoguerra. Il primo movimento politico fu quello dei Radicali di Marco Pannella, che mandarono nel 1979 in Parlamento ben 20 parlamentari: furono premiati per le battaglie su aborto, divorzio, carceri, legge Reale, abolizione del Concordato, abrogazione della legge sul finanziamento ai partiti, ecc.

Il secondo movimento politico premiato dagli elettori fu quello della Lega Nord nel 1992, un movimento creato da Umberto Bossi che riuscì a mandare in parlamento ben 55 deputati e 25 senatori. Le tematiche di Bossi erano le tasse che “Roma ladrona” prendeva al Nord, il canone televisivo, i meridionali che prendevano il posto di lavoro ai settentrionali, le case popolari assegnate agli stranieri o a gente non residente e le aziende strangolate da imposte insostenibile. Per Bossi era il Nord la locomotiva d'Italia e su questo ha costruito anche l’idea di secessione. Nei confronti del movimento ci furono anche accuse di razzismo e xenofobia, e addirittura di vicinanza al movimento dei lefevriani. Ma sopratutto chi votava per la Lega Nord esprimeva un voto di protesta.

Il terzo movimento politico di protesta è appunto quello che guida Beppe Grillo. E' stato fondato il 4 ottobre 2009 sulla scia dell'esperienza del movimento “Amici di Beppe Grillo”, attivo dal 2005 e presentatosi alle elezioni a partire dal 2008 con diverse Liste Civiche a Cinque Stelle. Le cinque stelle del nome rappresentano i cinque temi al centro dell'ideologia del movimento: acqua pubblica, trasporti, sviluppo, connettività e ambiente. Nel Movimento 5 Stelle confluiscono temi di derivazione ecologista e antipartitocratica. Promuovendo la partecipazione diretta dei cittadini alla gestione della cosa pubblica tramite forme di democrazia digitale, il movimento utilizza la rete sia come mezzo informativo non censurato che come strumento di libertà.

Il Movimento 5 Stelle ha come obiettivo quello di cambiare radicalmente la società, non solo la politica. Dal punto di vista economico abbraccia le teorie della decrescita sostenendo la creazione di posti di lavoro "verdi" e il rifiuto di progetti inquinanti e costosi, tra cui gli inceneritori e molte "grandi opere", mirando nel complesso ad una migliore qualità della vita e ad una maggiore giustizia sociale. Il Movimento 5 Stelle propone dunque l'adozione su vasta scala di progetti di risparmio energetico, di eliminazione dei rifiuti urbani, di mobilità sostenibile, di protezione del territorio dalla cementificazione, di telelavoro, di informatizzazione.

Un'altra caratteristica del Movimento, in linea con il concetto di politica come servizio alla comunità, è il rifiuto dei possibili ricavi derivanti dai contributi elettorali, sostenendo che i movimenti politici non devono essere finanziati con fondi pubblici; in base a questo principio il movimento ha rifiutato 320.000 euro annui in Piemonte ed Emilia-Romagna.

Tra le principali battaglie politiche dei dipendenti M5S c'è l'impegno etico, orientato fin dal proprio interno alla maggiore semplicità e trasparenza possibile nel contrastare con ogni mezzo i deplorevoli burocrati intenzionati a creare e mantenere le loro poltrone con intricati conflitti di interesse. Tale impegno etico è stato recentemente rafforzato da un'anagrafe pubblica per evitare accentramenti in clan politici.

In conclusione il movimento 5S di Beppe Grillo è un movimento di protesta come gli altri che l'hanno preceduto. Grillo, come Pannella e Bossi, è un leader che ha saputo capire il disagio giovanile e la questione morale, abbandonata invece da tutti i partiti. Ora lo temono tutti: si prevede che porterà in Parlamento almeno 100 persone. In democrazia d’altronde è normale che esistano movimenti di protesta. Il problema è un altro: non bisogna attaccare Grillo (che fa il suo mestiere) ma interpretare i bisogni dei cittadini e dare ad essi una risposta concreta. Grillo sta perseguendo da anni i suoi obiettivi politici e raccoglie il consenso fra i delusi dalla politica e fra coloro che sono stanchi della corruzione, dei mega-stipendi, delle raccomandazioni, della cooptazione della classe dirigente e delle tasse (Ici, Imu, Iva, ecc). Grillo non è il nuovo che avanza ma è un politico travestito da comico. Io non sono spaventato da Grillo e dai suoi 100 parlamentari: ben vengano, cosi faranno ostruzionismo alla Camera e al Senato e quantomeno non passeranno leggi a favore della Casta.

Sono presenti 6 commenti

Anonimo ha detto...

Ben detto Giannino. Mi hai tolto l'articolo dalla tastiera. La pensiamo uguale al 100%.
Fosse la volta buona! Ciao

Anonimo ha detto...

...Guarda caro Grillo che non è un'offesa essere paragonati al Duce d'Italia Benito Mussolini. Ricorda che i primi 15 anni del Suo Governo sono stati i migliori di tutti i 70 di falsa repubblica e di democrazia beffarda :oppio dei popoli, a tutto vantaggio del capitalismo il quale fino a quando ha potuto, ha dato caramelle ai ceti meno fortunati. quando queste sono finite ha iniziato a rubare proprio agli stessi ceti più poveri e sfortunati. Devi sapere, caro Grillo, che se ancora oggi io e molti altri camerati come me, dormienti in Italia ed all'estero, non sono stati costretti ad andare a leccare il c.lo a monti&C. è grazie a quelle terre che zappiamo, Suo dono, è veno non senza condizioni, perché Lui voleva il 10% della produzione, ma poi basta, Tu caro Grillo quanti 10% paghi ai Tuoi capitalisti filo montiani????! credo parecchi. dai dai grida anche Tu con Noi
W il Duce d'Italia

Anonimo ha detto...

Il finto bipolarismo che ha inscenato per 20 anni la commedia della finta lotta tra finto centrosinistra e finto centrodestra, ha portato il paese alla crisi più nera dal dopoguerra ad oggi. Ora la gente ha cominciato a capire che questi partiti sono irriformabili ed ha tutto il diritto di votare chi vuole, anche Grillo. I partiti, invece di rispondere con i fatti, ricorrono al "metodo Boffo", magari dalla colonne di un giornale straniero meglio ancora se "finanziario", così tutto sembra più credibile. Il killeraggio mediatico fatto da personaggi come Severgnini, che non possiamo definire giornalisti, è semplicemente disgustoso. Sarebbe più dignitoso per la stampa italiana non omologarsi alla schiera dei pennivendoli da strapazzo.

Anonimo ha detto...

il nostro motto mandiamoli a casa tutti

Anonimo ha detto...

fate un passa parola il m5s arrivera al 40 x cento bisogna convincere gli indecisi

Anonimo ha detto...

grande grillo i ladri tutti a casa m5s al 51% e dopo controlli sull'operato degli amministratori delle aziende quotate in borsa e chi sbaglia in galera, controlli sugli appalti pubblici e chi ruba in galera, abolizione dell'albo dei giornalisti e del finanziamento dei giornali, chiusura d'equitalia, controllo sui dipendenti pubblici, resa delle autostrade ai cittadini (alla faccia di benetton)..........aiuti per impianti eolici e fotovoltaici via libero alle macchine elettriche........

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