Le sfide in una società plurale e postmoderna: il diritto alla vita, la famiglia, il diritto alla libertà di educazione e il bene comune
Il Cardinale Angelo Scola, 70 anni, teologo e filosofo, colto e raffinato, da circa un anno promosso Arcivescovo di Milano da papa Benedetto XVI, è riuscito nel tentativo difficile tentativo di organizzare il VII Congresso mondiale delle Famiglie nella sua diocesi, che è la seconda più popolosa del mondo dopo quella di San Paolo del Brasile. E il successo straordinario di questa manifestazione che ha mobilitato tutte le sette zone pastorali l'ha premiato. Durante l’incontro l Papa più volte ha ripetuto la parola “gioia”, come amava fare Paolo VI, ed ha avuto modo di esprimere il magistero sulla famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, che hanno il compito di generare figli e di educarli.
La sfida della famiglia, nella società postmoderna e plurale, per citare l'arcivescovo Scola, riguarda noi tutti. Oggi il problema non è solo quello dei divorziati o del divorzio breve, ma è anche quello dei registri delle unioni di fatto (a Milano il vice-sindaco Guida ha già dichiarato che non è favorevole), dei matrimoni fra omosessuali, delle adozioni da parte di omosessuali, dell'affido condiviso ecc. Senza contare i problemi che riguardano la bioetica: la fecondazione, la contraccezione, l'aborto, l'eutanasia, l'accanimento terapeutico, il suicidio assistito, «Non è mai lecito uccidere un altro: anche se lui lo volesse, anzi se lo chiedesse perché, sospeso tra la vita e la morte, supplica di essere aiutato a liberare l'anima che lotta contro i legami del corpo e desidera distaccarsene; non è lecito neppure quando il malato non fosse più in grado di vivere» (Sant'Agostino, Epistula 204,5). La Chiesa di Benedetto XVI porta avanti con coraggio e determinazione la politica dei valori non negoziabili: vita, famiglia, libertà di educazione e bene comune.
Benedetto XVI ha lanciato a Milano l’appello ad aiutare le famiglie in ogni modo, per farsi carico degli effetti più pesanti della crisi, cercando un modo di «affrontarla insieme». Un invito che Scola ha prontamente fatto suo come impegno della Diocesi: "Valorizzeremo questa concretissima indicazione del Santo Padre - ha detto - nella seconda fase del Fondo Famiglia-Lavoro», fondo inventato dal suo predecessore Dionigi Tettamanzi e recentemente riproposto da lui. «Abbiamo già previsto una società di mutuo soccorso - ha spiegato Scola - e vi ricomprenderemo il suggerimento del Papa».
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