venerdì, giugno 22, 2012
Forinire ai malati di Aids l’accesso gratuito ed universale alle cure è un obiettivo possibile ed economicamente percorribile.  

Radio Vaticana - Questo l’appello che questa mattina il segretario di Stato, Tarcisio Bertone, ha rivolto alla comunità internazionale durante l’ottava conferenza internazionale di “Dream” il progetto della comunità di Sant’Egidio che si occupa di curare la trasmissione dell’Hiv dalle madre a figli nell’Africa sub sahariana. Un programma che assiste oggi 180 mila persone e si occupa di 20 mila gravidanze in donne sieropositive. Il segretario di Stato ha inoltre ricordato come “la fedeltà sia una qualità fondamentale per tutti i collaboratori, anche quelli del Santo Padre”, rispondendo così al presidente della comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, che lo aveva ringraziato “per la fedeltà al Pontefice". Il servizio di Michele Raviart: ascolta

“L’accesso universale e gratuito alle cure per l’Aids è una proposta concreta per salvare la vita di ciò che nel mondo è più fragile e allo stesso tempo più carico di futuro: i bambini e le loro madri”. Così il cardinale Bertone, a nome del Santo Padre e di “tanti sofferenti e tanti malati che non hanno voce”, si è rivolto ai numerosi ministri della salute e alle delegazioni dei Paesi dell’Africa subsahariana dove opera il progetto "Dream". Un programma nato nel 2002 in Mozambico per combattere l’avanzata dell’Hiv in Africa con la somministrazione di farmaci antriretrovirali e che oggi opera in 10 Paesi. Un approccio pioneristico che ha portato a importanti risultati scientifici, come ci spiega Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’ Egidio:

"E’ soprattutto la dimostrazione che se si porta in Africa la cura antiretrovirale - cioè quella che si fa in occidente, con il superamento di tante barriere culturali - l’Africa potrà vivere, perché questa cura mostra sia scientificamente che economicamente che soltanto nell’accesso universale alle cure l'Aids sarà vinto. Oggi, da Sant’Egidio, dal programma Dream, possiamo dire che l’Aids sta per essere sconfitto. Ma bisogna dare un accesso universale alle cure".

Grazie al programma di prevenzione verticale dell’infezione, che avviene durante la gravidanza e l’allattamento, 17 mila bambini sono nati sani con un tasso di trasmissione del 3% a 18 mesi dalla nascita del bambino. “Una realtà che conferma i successi di una cooperazione condivisa tra Europa e Africa”, ha spiegato la première dame della Repubblica di Guinea, Djené Condé Kaba, mentre il ministro italiano per la cooperazione internazionale e l’integrazione, Andrea Riccardi, ha ricordato come l’Aids, che colpisce in Africa 23 milioni di persone, sia la più seria ipoteca per un continente in cui i giovani sono la larga maggioranza. Ancora Marco Impagliazzo:

"A questo convegno, ci sono molti ministri della salute che ci chiedono un intervento: chiedono che programma Dream arrivi nel loro Paese. Ascolteremo con attenzione le loro domande. Ci sono domande da Paesi come l’India, Paesi asiatici colpiti gravemente dall’Aids. Dovremmo trovare le risorse umane ed economiche per fare questo. Ci siamo quasi. Culturalmente, la battaglia è vinta. Dobbiamo investire le risorse".

Il progetto Dream è attivo in 33 centri e ha coinvolto negli anni oltre un milione di persone, che ricevono oltre alle cure, educazione sanitaria, sostegno nutrizionale e corsi di prevenzioni.


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