giovedì, giugno 21, 2012
La questione di costituzionalità sollevata in seguito alla richiesta di abortire di una sedicenne spoletina

 E-ilmensile - La Corte costituzionale ha dichiarato “manifestamente inammissibile” la questione di legittimità costituzionale, sollevata dal tribunale di Spoleto, sulla legge 194, nello specifico sull’articolo 4 della normativa, conosciuta anche come ‘Legge sull’aborto’. L’articolo in questione regola da tre decenni l’interruzione volontaria della gravidanza. La decisione dei giudici costituzionali non ha dunque rivoluzionato la legge attuale, come le previsioni dei giorni scorsi avrebbero potuto far credere. Oltre un mese fa, su un’analoga vicenda, la Corte Costituzionale aveva dichiarato manifestamente inammissibile un ricorso del tribunale di Siracusa.

Nella questione di legittimità posta dal giudice di Spoleto, erano stati sollevati dubbi sulla 194, poiché erano stati ritenuti violati, in particolare, gli articoli 2 (diritti inviolabili dell’uomo) e 32 (diritto alla salute) della Costituzione. Il giudice spoletino, a sostegno della sua tesi, citava una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, sul tema dell’embrione umano. Il caso in esame riguardava la richiesta di abortire giunta al giudice tutelare da parte di una minorenne che, non volendone parlare con i genitori, si era recata in un consultorio spiegando di non ritenersi “in grado di crescere un figlio”. Secondo il giudice la facoltà prevista dall’articolo 4 della legge 194 di procedere volontariamente all’interruzione della gravidanza entro i primi 90 giorni dal concepimento comporta “l’inevitabile risultato della distruzione di quell’embrione umano che è stato riconosciuto quale soggetto da tutelarsi in modo assoluto”. Adesso bisognerà attendere le motivazioni della sentenza, che saranno scritte dal giudice Mario Rosario Morelli, lo stesso che, nel novembre 2008, fu relatore della sentenza con cui la Cassazione disse sì all’interruzione dell’alimentazione per Eluana Englaro.

È presente 1 commento

Anonimo ha detto...

Fa tristezza e un po' di rabbia sentire parlare di rispetto degli esiti rederendari personaggi che se ne fregano altamente dei referendum (vedi finanziamento ai partiti), oppure parlare di risoluzione degli aborti clandestini quando in Italia ce ne sono ancora molti, oppure di grandi conquiste di libertà quando si mette in dubbio perfino la libertà di coscienza se questa non è allineata alla mentalità propria/dominante («in Italia c’è una malattia contagiosa, una epidemia rapida che si chiama obiezione di coscienza» Emma Bonino), oppure di maternità consapevole quando è considerato crudele mostrare un'ecografia alla madre prima di obbligarla ad abortire (perchè di fatto di questo si tratta fintanto che non ci saranno delle vere politiche per aiutare le donne a scegliere la vita oppure aiutare i genitori di figli down). Mi chiedo allora cosa sia la consapevolezza? A me sembra un comportamento dello struzzo, si mette la testa sotto la sabbia, o peggio ci si gira dall'altra parte quando qualcosa non va. Scegliete voi.

Posto una foto di cos'è un feto "abortibile" a 12 settimane. Del resto ci sono correnti di pensiero che propongono l'infanticidio

http://www.uccronline.it/2012/03/03/ricercatori-della-consulta-di-bioetica-linfanticidio-e-lecito-come-laborto/

http://www.periodofertile.it/articoli/dodicesima-settimana-di-gravidanza

http://www.corriere.it/cronache/10_agosto_19/aborti-clandestini-vicenza-arresto_0eaa71e4-ab7d-11df-94af-00144f02aabe.shtml

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2012/16-maggio-2012/prostituzione-aborti-clandestini-sgominata-organizzazione-licata-201202704492.shtml

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