lunedì, giugno 25, 2012
La Liguria è la regione con il record delle Bandiere Blu della Fee ma non sembrerebbe che i vessilli della qualità ambientale sventolino su un Mar Ligure particolarmente pulito, almeno a leggere i dati presentati oggi a Genova da Goletta Verde di Legambiente. 
 
Secondo questi dati «In Liguria non c'è più tempo per altre promesse o ulteriori rinvii, bisogna intervenire tempestivamente per garantire alla popolazione un sistema di depurazione in grado di garantire salute, qualità ambientale e di evitare le milionarie multe europee». Quello che presenta l'istantanea regionale, che emerge dai risultati delle analisi dell'equipe di biologi dell'imbarcazione ambientalista, è un quadro preoccupante: «Una scia inquinante, spesso maleodorante, carica di batteri e scarichi non depurati che dai torrenti e dalle foci dei fiumi raggiunge il mare e lambisce le coste: dalla provincia di Imperia a quella di La Spezia la mancanza di depuratori funzionanti ed efficienti crea un'emergenza regionale che non conosce soluzione di continuità. Dei diciotto punti campionati in tutta la riviera ligure, ben quindici risultano essere fortemente inquinati o inquinati. Si tratta di 13 tra foci e torrenti, uno scarico e di 1 spiaggia, normalmente frequentata dai bagnanti. Tre, invece, altre spiagge campionate a seguito di segnalazioni dei cittadini e che sono risultate entro i limiti di legge».

Le analisi dei biologi, realizzate con campionamenti eseguiti secondo la normativa vigente, hanno individuato una mappa dei punti critici locali della riviera ligure di ponente e levante: «Le criticità maggiori si riscontrano presso le foci di fiumi, corsi d'acqua minori e torrenti, punti non destinati alla balneazione ma che sono la causa dell'inquinamento microbiologico del mare. Questi dati confermano lo stato di fatto per cui oggi, in tutta la regione, si rischiano sanzioni per l'eventuale esito negativo delle procedure di infrazione europee. Sanzioni che ammonterebbero a 10 milioni di euro e dai 10 mila ai 700 mila euro per ogni giorno di ritardo, oltre alla sospensione dei finanziamenti europei, sino alla costruzione ed entrata in esercizio dei depuratori. In questo caso non si scherza, l'esempio è stato il Lussemburgo che, a fine 2011, è stato multato con 2,5 milioni di euro da pagare subito più 14.000 euro al giorno fino alla costruzione dei depuratori».

E' problematica la situazione della depurazione a Genova e nella sua provincia: sono risultati fortemente inquinati 4 punti di rilevamento presso la foce del fiume Sturla, nel comune di Bogliasco alla foce del fiume Rio del Poggio, nel comune di Rapallo, presso la scogliera adiacente al lungomare Vittorio Veneto ed a Chiavari alla foce del fiume Entella. «I valori di questi ultimi due campionamenti hanno evidenziato livelli batteriologici talmente alti da risultare non classificabili», dicono al Cigno Verde ligure..

Anche la provincia di La Spezia presenta una situazione simile: il prelievo in città all'altezza dello scarico della passeggiata Morin risulta fortemente inquinato, as Lerici sono 2 i punti critici: il Canale Lizzarello e lo sbocco del canale a ridosso della spiaggia della Venere. Anche a Sarzana, vicino alla foce del Parmignola a Marinella e nel comune di Ameglia a Fiumaretta, le analisi hanno trovato forte inquinamento. A Deiva Marina, vicino alla spiaggia alla foce del Castagnola sono stati riscontrati valori batteriologici leggermente inferiori. A Savona è critica la situazione della foce del Letimbro e a Finale Ligure, la foce del Pora ha valori batteriologici molto alti. Ad Imperia, che Goletta Verde ha scelto come prima tappa del suo tour 2012, la mancata depurazione è un problema scottante e, in attesa che il depuratore entri in funzione, i biologi hanno fatto in città due campionamenti: alla foce del Rio Santa Lucia e in via Andrea Doria nel Torrente Impero il primo prelievo è risultato fortemente inquinato, il secondo inquinato. Ad Arma di Taggia la foce del Torrente Argentina l'Escherichia Coli nell'acqua è talmente alto da risultare non classificabile e sono alle stelle anche i valori degli Enterococchi intestinali. I biologi di Legambiente hanno campionato anche alcune spiagge segnalate dai cittadini come punti critici ma che sono risultate entro i limiti di legge: Tre piagge a Sanremo (Im), la spiaggia di Camogli (Ge) e la spiaggia la Venere a Lerici (Sp).

Il presidente di Legambiente Liguria, Santo Grammatico, ricorda che «Da anni ormai sosteniamo che le tre grandi opere utili per la nostra regione siano rappresentate dalle infrastrutture ferroviarie a servizio di pendolari e turisti, dal governo del territorio dal punto di vista idrogeologico e dall'adeguamento del sistema fognario e depurativo. Questi tre strumenti sono fondamentali oltretutto a rilanciare la grande industria del turismo, in chiave sostenibile, centrale per l'economia della nostra regione. Per questo, andrebbero ricercati fondi e nuovamente orientati gli equilibri economici e politici, che attualmente favoriscono sui territori lo sviluppo di infrastrutture stradali. Ad oggi, sono stati finanziati interventi per 48 milioni e 400 mila euro per gli agglomerati di Rapallo, Arenzano, Levanto, Pietra Ligure, Dolcedo Albenga/Centa, Diano Marina/San Bartolomeo al Mare e Ospedaletti, ma, considerato che il costo del solo depuratore di Rapallo ammonta a 43 milioni di euro, ci rendiamo conto di quanto la depurazione, una delle grandi opere utili per il nostro territorio, debba essere maggiormente finanziata».

Serena Carpentieri, responsabile di Goletta Verde, ha detto che «La situazione che hanno riscontrati i nostri biologi, rispecchia appieno il dato Istat per cui, con appena il 61%, del carico prodotto trattato, la performance depurativa della Liguria è la peggiore tra quelle delle regioni costiere del nord Italia, che in media riescono a coprire l'81% degli abitanti equivalenti e anche più bassa della comunque modesta media nazionale che si attesta intorno al 76%. In tutto il Belpaese ci sono troppe falle nel sistema di depurazione, è per questo motivo che le nostre analisi, pur costituendo un monitoraggio spot, si concentrano a ridosso dei punti critici e vogliono denunciare una situazione che va risolta in tempi ormai non più rimandabili».


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