In sette anni di Pontificato Benedetto XVI ha realizzato molte cose per cambiare la Chiesa. Ha governato a tempo pieno per portare avanti i valori del Vangelo e per contrastare la pedofilia. Il suo Pontificato è in continuità con quello di Giovanni Paolo II. Il pensiero dominante e le oligarchie avversano il suo pontificato.
Il Segretario di Stato della Santa Sede Tarcisio Bertone ha fatto ieri, tra le altre, un'affermazione importante e significativa: ha dichiarato che il trafugamento e la pubblicazione di documenti riservati del Papa e degli Uffici della Curia Romana "sono un attacco a Benedetto XVI". Questo Papa, mite ma fermo, non piace evidentemente ad alcuni settori clericali, massonici e del laicismo radicale per motivi diversi. Vediamo brevemente perché: è un Papa che governa la Chiesa a tempo pieno, nonostante la sua età, senza delegare alcunché: qualcuno pensava che, eletto a 78 anni al soglio di Pietro, portasse avanti un papato di transizione, invece ha dovuto ricredersi. E' un Papa che ha cambiato il volto della Curia Romana designando per la prima volta a segretario un cardinale non esperto di diplomazia. Cardinale che gli propone nunzi apostolici e vescovi, il Papa ne esamina il curriculum e poi fa la sua scelta, senza pressioni né ingerenze esterne.
Benedetto XVI ha creato un team di collaboratori efficienti e competenti in grado di consigliarlo, di indirizzarlo e di sottoporgli ogni tipo di problemi con le varie soluzioni. Probabilmente questo team che coadiuva Benedetto XVI non è gradito alle persone che in questi mesi hanno remato contro la Santa Sede mettendo in imbarazzo non poche persone, anche con la divulgazione di documenti riservati.
Un altro aspetto toccato dal governo del Papa riguarda la trasparenza finanziaria e l’eliminazione delle “incrostazioni” precedenti. Benedetto XVI ha creato inoltre il Dicastero per la Nuova evangelizzazione affidato all'arcivescovo mons. Rino Fisichella per rispondere ai problemi dell'ateismo e dell'agnosticismo religioso. Ha affidato la Cultura al cardinale Gianfranco Ravasi, che ha creato il Cortile dei Gentili, un'idea del Papa stesso, che ha l'obiettivo di far incontrare in uno spazio neutrale credenti e non credenti.
E' un Papa che procede in perfetta continuità col suo predecessore attraverso tutte le iniziative delle Giornate dedicate ai giovani o ad altre tematiche: nessuna è stata lasciata cadere o depotenziata. E' un Papa che ha dichiarato guerra alla pedofilia rimuovendo vescovi e sacerdoti implicati in questo scandalo senza tanti riguardi e senza tanti complimenti. E come non ricordare l'attenzione speciale del Papa ai futuri sacerdoti, alla crisi di vocazioni e ad un percorso serio nel Seminario? A questo riguardo ha indetto l'anno sacerdotale. Poi ha commissariato con un suo delegato papale (il cardinale Velasio De Paolis) i Legionari di Cristo per la condotta immorale e per numerosi abusi del loro fondatore, pur rilevando in tale movimento i segni di un possibile riscatto ecclesiale (ogni anno essi hanno numerosi candidati al sacerdozio in tutto il mondo). Anche il dialogo con la Fraternità San Pio X, fondata da mons. Lefevre, va avanti con il suo successore (anche qui ci sono 450 sacerdoti provenienti da 15 Paesi). Non solo: il Papa ha favorito il dialogo ecumenico fecondo e costruttivo con i Fratelli separati (protestanti e ortodossi). Sempre Benedetto XVI ha creato tre Ordinariati (Usa, Inghilterra e Australia) affinché i fedeli anglicani possano confluire nella Chiesa Cattolica senza che essa possa essere accusata di proselitismo o di desiderio di cattura.
E ancora: ha indetto l'Anno della Fede come fece il suo predecessore Paolo VI. E in un tempo di secolarismo, di scristianizzazione e di neopaganesimo si tratta indubbiamente di un'iniziativa importante per molte persone che si riconoscono nel credo e nella fede cattolica. La fede, per papa Benedetto XVI , deve crescere cosciente, penetrante e matura, caratterizzata da un profondo senso di responsabilità e di amore verso tutti gli uomini. Il cristianesimo non è un'opinione e non consiste in parole vane: il cristianesimo è Cristo, è una Persona! L'esclusione di Dio poi dal proprio orizzonte significa cancellare quella morale, considerata a torto piena di divieti e di tabù, che discende dal Decalogo e dal Discorso della Montagna e che ribadisce i noti valori cristiani non negoziabili di cui Benedetto XVI ha fatto un cavallo di battaglia del suo pontificato. Il rigetto di Dio nella società postmoderna è per papa Benedetto XVI alla radice di ogni male presente, dalla distruzione della vita anche incipiente a tutte le ingiustizie sociali, attraverso la perdita del senso di ogni moralità.
Infine, Benedetto XVI è un Papa attento agli abusi nella liturgia e dà risalto nella Santa Messa, e in particolare nella celebrazione dell'Eucarestia, al Mistero e al Sacro, troppo spesso accantonati. Senza contare la linearità della sua teologia che è cristocentrica: al centro non mette un Libro ma Gesù Cristo che è "la Via, la Verità e la Vita". La Chiesa guidata da Benedetto XVI ha la missione di portare tutti gli uomini a conoscere la Parola di Dio e, infine, a manifestarla nella concretezza della vita secondo il dono e il comandamento nuovo dell'amore. Viceversa, il pensiero dominante e globalizzato (relativismo, scetticismo, razionalismo, neopositivismo, scientismo, storicismo, strutturalismo, ecc.) privilegia altri valori, molto spesso lontani da un' autentica promozione dell'essere umano. Insomma, la Chiesa di Benedetto XVI - come dice Bertone - dà fastidio, ed è quindi oggetto di tentativi di diffamazione e denigrazione.
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È presente 1 commento
La domanda che si pone e pone a noi tutti il Cardinale Bertone:"perchè il Papato di Benedetto XVI appare scomodo" fa sorgere degli interrogativi inquietanti. Come cattolici e come credenti questa situazione non solo ci angustia ma ci crea forti perplessità.
giulio da Napoli
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