venerdì, giugno 22, 2012
Sabato 23 giugno l'ex tesoriere della Margherita sarà interrogato in carcere dal Gip D'Alessandro: ha promesso tante rivelazioni sui soldi del finanziamento pubblico...

di Alberto Giannino

L'ex tesoriere della Margherita, il senatore Luigi Lusi, abruzzese, 51 anni, avvocato penalista, da sempre uomo di fiducia dell'ex sindaco di Roma Rutelli, è in carcere a Rebibbia. Il Senato l'altro giorno, dopo avere letto le 500 pagine della sua memoria difensiva, ha votato per l'arresto, ad eccezione del Pdl e di pochi senatori. Com'è noto Lusi è accusato di appropriazione indebita, cioè di avere sottratto ben 26 milioni di euro dalle casse della Margherita; soldi che erano rimborsi elettorali.

Lusi ha ricoperto questo incarico per 11 anni all'ombra di Francesco Rutelli, prima che questi lasciò la Margherita e fondò l'Api con Bruno Tabacci, Ma poi, nonostante Rutelli facesse il coordinatore dell'Api, Lusi ha continuato a fare il tesoriere della Margherita ed era iscritto al Partito democratico di Bersani. E nella veste di tesoriere ha gestito 214 milioni di euro: di questa somma il 10% non è più reperibile.

A marzo 2012, in pieno scandalo, Lusi fece una dichiarazione interessante: "Poniamo anche che il partito abbia speso a fini privati soldi per macchine, autisti, personale, sedi, cellulari... ma all'appello mancano 160- 170 milioni che qualcuno ha intascato". Noi non sappiamo chi possa essere, ma l'ex tesoriere ha preannunciato grandi novità nell’interrogatorio di garanzia davanti al Gip Simonetta D'Alessandro (previsto per sabato 23 giugno): farà nomi e cognomi di coloro che, a suo dire, hanno preso i soldi. E aggiunge Lusi: "Tutti sapevano. O, meglio, chi lo doveva sapere lo sapeva. Questa partita è molto più grande. Questa partita fa saltare il centrosinistra”.

A questo punto, visto che l'unico che ha parlato di questa vicenda è stato Rutelli, che ha definito ladro e diffamatore Lusi, attendiamo notizie dai legali di Lusi dopo l'interrogatorio di garanzia, che durerà almeno ore. Cosi come attendiamo notizie dettagliate dai dirigenti della ex Margherita: da Rutelli a Bianco, da Enrico Letta alla Bindi, da Franceschini a Renzi, da Marini a Gentiloni. E anche dalla segretaria di Lusi, Francesca Fiore, che ha dichiarato: “Nel 2009 Lusi mi parlò della necessità di trattare alcune spese distinguendole dal resto, in quanto rimborsi della politica. Io cominciai a raccogliere queste fatture, segnando anche le persone che le portavano: Bocci e in generale le persone di riferimento dei vari politici. Verso il 2010 o il 2011 Lusi mi disse che occorreva essere precisi, anche nelle imputazioni delle fatture, perché c’era un accordo per suddividere le spese in termini di 60/40”. E quindi fa il nomi di tutti i dirigenti dell’ex Margherita, popolari e rutelliani, che avrebbero preso soldi da Lusi.

A questo punto ci domandiamo non senza stupore e meraviglia se il ladro sia davvero Lusi oppure se ci sia un'associazione di ladri che si sono spartiti il tesoretto di 160-170 milioni di euro della Margherita (poi confluita nel Pd e nell'Api). Gli italiani attendono di conoscere la verità. Il mio parere è che Lusi non può aver agito da solo, ma con connivenze politiche. In ogni caso il nostro auspicio è che lui vuoti il sacco, visto che ormai, scaricato da tutti, non ha nulla da perdere.

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