mercoledì, giugno 20, 2012
"FOIA.IT" è l’iniziativa che promuove l’adempimento della “Freedom of information act” in Italia, affinché sia garantito l’accesso agli atti e ai documenti della pubblica amministrazione

di Paola Bisconti

Era il 1966 quando negli Stati Uniti fu emanata la “Freedom of information act”, atto per la libertà di informazione. Seguirono il buono esempio americano la Gran Bretagna, la Svezia e altri 80 stati… ma dell’Italia neanche l’ombra! Questo perché mentre il resto del mondo tentava di frenare il fenomeno della corruzione, da noi invece è aumentata vertiginosamente. Il nostro paese si è così aggiudicato il 69° posto nella classifica del Cpi, Corruption Perception Index, grazie al clientelismo che ha preso il sopravvento non solo nelle aree della pubblica amministrazione ma anche nel settore privato.

Tuttavia tale fenomeno potrebbe essere ostacolato da una legge che emula quella americana: perché il sogno diventi realtà, occorre che ognuno di noi aderisca all’iniziativa “FOIA.it” ossia la “Freedom of information act in Italia”. La campagna è stata messa in atto da un gruppo di associazioni e di singoli cittadini che si sono riuniti presso la Federazione nazionale della stampa: essi hanno costituito un comitato che ha attivato un sito web dove è stato lanciato questo appello, che favorirà l’introduzione della legge per consentire a tutti l’accesso agli atti e ai documenti della pubblica amministrazione. La possibilità è fornita non solo ai giornalisti o agli studiosi ma a chiunque intenda visionare i fascicoli che riguardano gli interessi della società.

L’iniziativa offre un dibattito sull’esigenza di un maggiore riconoscimento del diritto all’informazione, che in uno stato democratico deve essere fondamentale. I benefici che si potranno trarre dall’accettazione del decreto sono il rafforzamento dell’integrità e l’affermazione della legittimità delle autorità, oltre che la possibilità di stabilire un rapporto “paritario” tra il cittadino e la pubblica amministrazione. Qualcosa di simile era già accaduto nel 2009 quando il Governo accolse una proposta riguardo la trasparenza amministrativa che prevedeva la pubblicazione on line dei curricula e degli stipendi… ma non sembra ne siano derivati molti vantaggi. I più critici riguardo la proposta del F.O.I.A. non si lasciano incantare dal potere magico del decreto, perché qualora dovesse essere accolto sicuramente le cose non cambierebbero dall’oggi al domani; tuttavia nessuno intende negare l’aspetto positivo della proposta, che con il tempo sicuramente porterà buoni risultati. La legge potrà essere di grande aiuto anche per il giornalismo d’inchiesta che fino ad ora è stato fortemente ostacolato. Ci auguriamo che il decreto riesca a vietare affari loschi e trattative poco chiare in nome della trasparenza, che è sempre sinonimo di onestà.

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