martedì, giugno 12, 2012
Per l'Expo 2015 servono almeno altri 10 miliardi di euro per le infrastrutture che non ci sono

di Alberto Giannino

Mancano mille giorni all'evento di Expo 2015 e il Commissario Straordinario del Governo Giuliano Pisapia, sindaco di Milano, ha gettato la spugna. La motivazione: il Governo non presta la necessaria attenzione a tale manifestazione internazionale, che vedrà la partecipazione di oltre 87 Paesi. Pisapia ha rimesso l'incarico nelle mani del premier Mario Monti e ha dichiarato che non è disponibile a rivedere la sua decisione.

L'evento, com'è noto, avrà luogo a Milano tra il 1º maggio e il 31 ottobre 2015. Il tema proposto è “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, e vuole includere tutto ciò che riguarda l'alimentazione, dal problema della mancanza di cibo per alcune zone del mondo a quello dell'educazione alimentare, fino alle tematiche legate agli OGM. Nei 6 mesi dell'Expo si stima che arriveranno 20 milioni di visitatori, per una media giornaliera di 160.000 presenze. L'evento comporterà circa 10 miliardi di euro di investimenti tra fondi pubblici, partecipazione dei privati e partecipanti ufficiali. Durante l'Expo verranno organizzati 7.000 eventi culturali, di musica e spettacolo.

In tale occasione si parlerà, ovviamente, anche di tecnologie, innovazione, cultura, tradizioni e creatività legati al settore dell'alimentazione e del cibo. L'asse principale è il diritto ad una alimentazione sana, sicura e sufficiente per tutti gli abitanti della Terra. La preoccupazione per la qualità del cibo in un mondo sempre più popolato (si calcola che nel 2050 gli abitanti della Terra saranno 9 miliardi) si accompagna a scenari di un aumento dei rischi per la quantità globale dei cibi disponibili.

Nonostante le irrevocabili dimissioni di Pisapia, l'evento andrà avanti lo stesso con la società “Expo 2015 spa”, creata ad hoc dal Governo, dal Comune, dalla Provincia, dalla Regione e dalla Camera di Commercio di Milano. Certo il Governo dovrà sostituire Pisapia indicando un altro nome, ma rimane comunque aperto il disagio istituzionale evidenziato dal Sindaco di Milano. Il problema sono soprattutto i soldi pubblici per le infrastrutture che stentano ad arrivare a Milano. A questo punto, rebus sic stanti bus, non sarebbe forse meglio pagare la penale prevista dalla BIE (51 milioni ripartiti fra i vari Enti di Expo 2015 spa) ed uscire da un'avventura costosissima (1,3 miliardi già spesi e altri 10 mld per le infrastrutture) che è, allo stato attuale, incerta e confusa, oltretutto in un grave periodo di recessione economica per il nostro Paese?

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