Gli Stati Uniti armano i ribelli in Siria. Non è un novità, ma quando lo scrive il New York Times fa sempre un certo effetto.
E-ilmensile - Secondo il più importante quotidiano Usa, un gruppo di agenti della Cia, l’intelligence degli Stati Uniti, si trova nella Turchia meridionale, sul confine con la Siria, e partecipa alla consegna di armi ad alcuni gruppi di opposizione al regime di Bashar al-Assad. Il New York Times cita funzionari statunitensi e fonti di servizi di intelligence arabi. In particolare, secondo le fonti, gli uomini inviati dagli Stati Uniti partecipano alla scelta dei gruppi a cui consegnare le armi e operano per evitare che finiscano in mano a combattenti vicini ad al-Qaeda o ad altri gruppi terroristici.
Gli Stati Uniti non forniscono direttamente le armi, il cui acquisto è invece finanziato da Turchia, Arabia Saudita e Qatar. Si tratta in gran parte di fucili automatici, lanciarazzi, munizioni e un certo numero di armi anticarro, fatte entrare in Siria attraverso il confine turco e consegnate ai combattenti da intermediari, come i Fratelli Musulmani locali. L’obiettivo degli Stati Uniti non e’ solo quello di armare un gruppo selezionato di combattenti, ma anche di raccogliere informazioni sulla galassia piuttosto ambigua e mutevole dell’opposizione siriana.
Secondo le fonti del New York Times, l’amministrazione Usa sta anche valutando l’ipotesi di fornire ai ribelli strumenti tecnologici per fronteggiare il regime, come sistemi satellitari in grado di fornire informazioni sulla posizione delle truppe governative. In aggiunta, Washington considera l’ipotesi di contribuire alla formazione di un servizio di intelligence degli oppositori. Si tratta, hanno precisato le fonti, di ipotesi che per il momento sono in fase di studio e sulle quali non e’ stata presa una decisione.
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