Sortu, il partito della sinistra indipendentista, da oggi è tornato legale. Il Tribunale costituzionale spagnolo ha deciso per un voto di scarto, sei a cinque. La notizia viene riportata in apertura dal quotidiano El Pais, che cita fonti interne al tribunale.
E-ilmensile - Sortu, che nel marzo del 2011 si era visto negato l’iscrizione nelle liste elettorali dal Tribunale supremo, era stata accusato di far parte di un disegno politico procedente dalla antica Batasuna e quindi, secondo le teorie politico giudiziarie spagnole, ascrivibile al mondo di Eta, l’organizzazione armata basca che ha rinunciato alla sua attività il 20 ottobre del 2011. Sortu, presentato nel febbraio del 2011, è un partito studiato nei minimi dettagli per rispondere a tutti i requisiti della Ley de partidos politicos, una legge voluta da socialisti e popolari per rendere illegale Batasuna e tutte le sue filiazioni o liste che vedessero presenti degli ex candidati della sinistra indipendentista. L’obiettivo era spezzare l’apartheid politico, inaugurare un soggetto che dichiara nel suo statuto il perseguimento politico dei propri obiettivi, senza ingerenze della violenza. La messa al bando di Sortu aveva portato i militanti della sinistra basca a concentrarsi su un insieme di liste, una coalizione, chiamato Bildu. Ora si dovrà valutare come si riposizioneranno gli equilibri con la legalizzazione del partito.
La sentenza di oggi segna un prima e un dopo, anticipata due giorni fa dall’assoluzione di alcuni candidati di D3M e di Askatasuna. Se l’Audiencia nacional in quel caso ha scritto che svolgere attività politica in quel caso non voleva automaticamente dire far parte di una sfera legata a Eta, in netto contrasto con le teorie prevalenti che per oltre dieci anni hanno portato in carcere persone e alla dissoluzioni di movimenti e partiti, oggi la decisione pur risicata del Tribunale costituzionale spagnolo riporta alla vita politica legale una formazione e una militanza costretta alla semi-clandestinità da dieci anni, a partire cioè dalla messa al bando di Batasuna.
Dieci anni, i primi dei quali molto duri, in cui una minoranza, significativa e politicamente capace, è stata limitata della possibilità di esprimere la propria delega per il partito di riferimento. Le liste nate da Batasuna, nel corso degli anni, vennero considerate ‘contaminate’(la parola era proprio questa, testuale negli atti giudiziari) per il semplice fatto che un candidato avesse avuto delle esperienze politiche in Batasuna.
Sortu fu il prodotto della coraggiosa rivoluzione copernicana esercitata dalla sinistra basca, nel momento stesso in cui il dibattito interno con la base portò alla scelta di un protagonismo politico in assenza di lotta armata.
E-ilmensile - Sortu, che nel marzo del 2011 si era visto negato l’iscrizione nelle liste elettorali dal Tribunale supremo, era stata accusato di far parte di un disegno politico procedente dalla antica Batasuna e quindi, secondo le teorie politico giudiziarie spagnole, ascrivibile al mondo di Eta, l’organizzazione armata basca che ha rinunciato alla sua attività il 20 ottobre del 2011. Sortu, presentato nel febbraio del 2011, è un partito studiato nei minimi dettagli per rispondere a tutti i requisiti della Ley de partidos politicos, una legge voluta da socialisti e popolari per rendere illegale Batasuna e tutte le sue filiazioni o liste che vedessero presenti degli ex candidati della sinistra indipendentista. L’obiettivo era spezzare l’apartheid politico, inaugurare un soggetto che dichiara nel suo statuto il perseguimento politico dei propri obiettivi, senza ingerenze della violenza. La messa al bando di Sortu aveva portato i militanti della sinistra basca a concentrarsi su un insieme di liste, una coalizione, chiamato Bildu. Ora si dovrà valutare come si riposizioneranno gli equilibri con la legalizzazione del partito.
La sentenza di oggi segna un prima e un dopo, anticipata due giorni fa dall’assoluzione di alcuni candidati di D3M e di Askatasuna. Se l’Audiencia nacional in quel caso ha scritto che svolgere attività politica in quel caso non voleva automaticamente dire far parte di una sfera legata a Eta, in netto contrasto con le teorie prevalenti che per oltre dieci anni hanno portato in carcere persone e alla dissoluzioni di movimenti e partiti, oggi la decisione pur risicata del Tribunale costituzionale spagnolo riporta alla vita politica legale una formazione e una militanza costretta alla semi-clandestinità da dieci anni, a partire cioè dalla messa al bando di Batasuna.
Dieci anni, i primi dei quali molto duri, in cui una minoranza, significativa e politicamente capace, è stata limitata della possibilità di esprimere la propria delega per il partito di riferimento. Le liste nate da Batasuna, nel corso degli anni, vennero considerate ‘contaminate’(la parola era proprio questa, testuale negli atti giudiziari) per il semplice fatto che un candidato avesse avuto delle esperienze politiche in Batasuna.
Sortu fu il prodotto della coraggiosa rivoluzione copernicana esercitata dalla sinistra basca, nel momento stesso in cui il dibattito interno con la base portò alla scelta di un protagonismo politico in assenza di lotta armata.
di Angelo Miotto
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