giovedì, giugno 07, 2012
Il nostro Carlo Mafera ci parla del libro di Ros Carlos (edizioni Paoline 2012) su Teresa d'Avila

Imbattersi nella lettura della vita dei santi è sempre un’esperienza suggestiva, e lo è ancor di più per Santa Teresa d’Avila, che è una delle sante più rappresentative della storia della Chiesa e una delle poche sante che ne è anche dottore. Nel libro di Ros Carlos viene descritta in modo circostanziato tutta la sua vita: viene messo in evidenza il suo coraggio, la sua forza di volontà, la sua indomabile difesa della Chiesa e il suo desiderio di fondare sempre nuovi monasteri dove si potesse svolgere la parte più nobile e insostituibile tra le attività religiose: la vita spirituale e contemplativa.Santa Teresa divise la sua vita tra un’attività frenetica guidata dal desiderio di ampliare sempre più la famiglia carmelitana in Spagna e di contro, nei momenti di pausa spesso imposti dai suoi confessori, un’attività di scrittura di alcuni capolavori di mistica, che sono rimasti come pietre miliari nella storia del pensiero mistico cattolico. Tra questi mi piace mettere in evidenza il libro del “Castello interiore”. Uno degli aspetti più originali e suggestivi del “Castello interiore” é la precisione con cui viene presentato un tema chiave della teologia della grazia: il cammino di crescita e di maturità verso la santità; non come una utopia irraggiungibile o un principio solamente dottrinale, ma come una possibile meta, perché dono di Dio. Teresa descrive questa avventura della santità (con tutto il cammino da percorrere, le sue tappe ed i suoi passaggi necessari) confortata dall’esperienza personale e dalla testimonianza degli altri. Il cammino della vita cristiana é determinato dalla stessa vocazione umana e battesimale, ha come punto di partenza la conoscenza della propria chiamata alla comunione con Dio e l'invito di Gesù a seguirlo per partecipare con lui della comunione totale con Dio. In Teresa d’Avila c’è un’immersione mutua nella Santissima Trinità, fino ad una “abitazione mutua”: Dio in lei e lei in Dio. Chiamata ad avere conversazione e comunione con Dio, deve entrare nel dinamismo di questa comunione che ha come vertice la comunione con Dio Trinità e ad immagine della Trinità.

Il libro del teologo Ros Carlos mette in evidenza altresì il gusto per il particolare aneddotico. Si racconta in un passaggio che una suora si accorse che Santa Teresa quando scriveva di notte si illuminava nel volto. Ecco cosa dice Ana de la Incarnacion: “Aveva il volto splendente e da esso partivano dei bagliori, come raggi dorati, e questo durò per circa un’ora, fino alla mezzanotte, quando smise di scrivere; e come lasciò il quaderno, cessò lo splendore, e sembrava che fosse al buio per quanto prima risplendeva. E mentre scriveva, era così veloce e non si fermava a cancellare né a correggere, tanto che sembrava qualcosa di miracoloso”. È evidente che era ispirata dallo Spirito Santo, essendo fra l’altro un’illetterata.

Scrittrice appassionata ed elegante, autrice di versi e lettere gravide d’emozione, Teresa D’Avila, al di là della particolarissima posizione che le compete nell’ambito della storia della Chiesa cattolica e nell’iconografia cristiana, dovrebbe sempre essere presa in considerazione per la realtà paradigmatica che incarna: quella di donna perennemente innamorata della propria femminilità e della virilità dell’”uomo” Cristo.

Ros Carlos non si sofferma tanto nell’approfondimento dei contenuti dei libri della grande mistica ma piuttosto descrive il desiderio di Teresa, coinvolta da Dio stesso, di intessere con passione delle relazioni interpersonali. In particolare l’autore evidenzia la sua capacità di affetti profondi, di devozioni assolute, di slanci che la portavano in estasi, tutti segni del suo carattere impulsivo, generoso, poco incline a rispettare le forme stereotipate della vita monastica. Attraverso questa sottile trama di relazioni e incontri Dio stesso agiva in modo monografico, come fa per ciascuno di noi, per instaurare il suo regno nella Spagna del XVI secolo. Pascal affermava, nello stesso secolo, che il Signore si manifesta attraverso gli avvenimenti: in Teresa c’è l’esemplificazione più compiuta di questa acuta riflessione. Il dipanarsi, anche caotico, di tantissimi micro-eventi quotidiani, che sarebbe impossibile descrivere, sviluppano una reazione a catena spirituale che invade tutto lo spazio circostante. Teresa, raggiunta dallo Spirito Santo, irradiava una tale energia da influenzare tutti coloro che le stavano vicino, che a loro volta avrebbero coinvolto tante altre persone e così all’infinito.

Ecco cosa dice Papa Benedetto XVI su Santa Teresa: “L’esempio di questa santa profondamente contemplativa ed efficacemente operosa spinga anche noi a dedicare tempo alla preghiera … per imparare da Dio un amore ardente a Lui e alla Sua Chiesa e una carità concreta per i nostri fratelli.”

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