E’ durata solo sette minuti la quinta udienza del processo contro Murat Altun, l’assassino di mons. Luigi Padovese, vicario apostolico dell’Anatolia, ucciso il 3 giugno 2010.
Radio Vaticana - “L’unico a parlare - riferisce all'agenzia Sir John Farhad, uno dei collaboratori più stretti di mons. Padovese, presente all’udienza - è stato l’avvocato difensore di Altun che ha chiesto al giudice di poter ascoltare come teste lo zio dell’assassino, che avrebbe ospitato il nipote, quando questo era malato, per dieci giorni nel periodo precedente all’omicidio. Richiesta accettata dal giudice che così ha disposto il rinvio dell’udienza al 4 luglio prossimo”. Per Farhad “l’avvocato difensore di Altun sta cercando in tal modo di dimostrare l’insanità mentale del suo assistito che, se riconosciuta, smonterebbe la tesi della premeditazione sostenuta invece dall’accusa, evitandogli così l’ergastolo a favore di una pena più mite”. “Devo ricordare - aggiunge Farhad - che questo processo si sta celebrando senza un avvocato difensore di mons. Padovese. La Chiesa cattolica qui, non essendo riconosciuta giuridicamente, non può nominare un avvocato, lo stesso vale per l’Ordine dei Cappuccini. Possiamo seguire gli sviluppi del processo come semplici spettatori, seduti tra il pubblico presente alle udienze. Non ci resta che sperare nella capacità di giudizio del giudice”. La prima udienza del processo, risale al 5 ottobre scorso, e si concluse dopo 15 minuti con il rinvio al 30 novembre. In questa seconda udienza, che durò solo 4 minuti, l’avvocato difensore aveva chiesto il trasferimento del suo assistito presso l’ospedale ad Adana per motivi di salute, richiesta respinta dal giudice. Il 22 febbraio si è tenuta la terza udienza, durata poco meno di 4 ore, nella quale sono stati ascoltati diversi testimoni, la quarta udienza risale invece al 18 aprile. Dopo quella di oggi 6 giugno, la prossima udienza, la sesta della serie, si svolgerà il 4 luglio. (R.P.)
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