venerdì, luglio 13, 2012
“Finanziare il futuro con le donne africane”: è il tema centrale del secondo Forum economico delle donne africane in corso a Lagos, un’iniziativa dell’organizzazione ‘New Faces New Voices’ (Nfnv) in collaborazione con la Banca di sviluppo africana

Misna - Rappresentanti governativi, ricercatori, operatori economici e finanziari, esponenti della società civile partecipano alla conferenza internazionale, dalla quale usciranno proposte concrete per facilitare l’accesso delle donne a finanziamenti per le imprese e per potenziare il loro contributo all’economia dell’Africa occidentale. “In Africa le donne sono delle risorse umane ancora poco sfruttate. Investire sulle donne consentirebbe di accelerare la crescita economica del continente” sottolineano gli organizzatori di ‘Nfnf’, associazione creata da Machel Graça, moglie dell’ex presidente sudafricano Nelson Mandela. Pur non essendo sempre riconosciuto né tutelato dal punto di vista del diritto del lavoro, il contributo delle donne è decisivo nel settore agricolo: sono loro che producono più del 50% del cibo consumato dal continente. Tuttavia le africane faticano molto, soprattutto in tempi di ristrettezza finanziaria, ad avere accesso a prestiti per avviare e portare avanti le proprie attività.

L’obiettivo del Forum di Lagos è di delineare strumenti che possano facilitare l’erogazione di finanziamenti alle imprenditrici, rafforzare le proprie competenze in materia bancaria e di bilancio e accrescere il numero di donne che ricoprono incarichi dirigenziali nel settore della finanza. La prima edizione del forum di ‘New Faces New Voices’ si è svolto nel marzo 2010 a Nairobi (Kenya).

Ieri la Comunità economica dei paesi dell’Africa occidentale (Cedeao/Ecowas) e il Nuovo partenariato per lo sviluppo dell’Africa (Nepad) hanno sbloccato un milione di euro, versato dalla Spagna, destinato a finanziare il progetto ‘Biawe’ delle imprenditrici africane. La somma sarà utilizzata per creare un fondo di garanzia per le lavoratrici nel settore agricolo, affinché possano ottenere maggiori sostegni da banche e istituzioni finanziarie per la trasformazione dei prodotti agricoli e la loro vendita. Il progetto, con durata di due anni, partirà dal Burkina Faso e dalla Sierra Leone.

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