La finanziarizzazione delle commodity alimentari induce volatilità e rialzi nei prezzi dei prodotti di prima necessità: un problema enorme, che colpisce al cuore il diritto al cibo
GreenReport - Quando non si mette in mezzo la finanza, la siccità fa il resto. Come riportato su queste pagine, l'allarme della Coldiretti «sottolinea come la carenza di piogge e le alte temperature rendano i terreni secchi più vulnerabili agli incendi», ed il clima ha influenzato in modo determinante la diminuita produzione cerealicola negli Stati Uniti come in Europa. I problemi dell'agricoltura non si fermano però a finanza e siccità : la Fao dà oggi notizia di un'importante minaccia ai raccolti in Medio Oriente, attaccati dal parassita Tuta absoluta.
Il parassita, noto anche come tignola del pomodoro, si ciba anche di varie altre piante della famiglia delle solanacee come le patate, le melanzane, i peperoni, i fagioli, ma il pomodoro è la coltivazione economicamente più importante della regione. L'agenzia Onu sta infatti lavorando a un progetto sub-regionale di gestione della tignola del in Egitto, in Iran, in Iraq, in Giordania, in Siria e nello Yemen. L'idea è mantenere il danno al minimo impiegando metodi ecologici e sostenibili dal punto di vista economico, riducendo quindi l'impiego di pesanti pesticidi ma impiegando invece nemici naturali e trappole di feromone "attract-and-kill" ("attrai ed uccidi").
La Fao nei paesi colpiti ha dunque impiegato programmi di Gestione integrata delle infestazioni (IPM), cercando di sviluppare tecniche poco tossiche ed a costo contenuto per il controllo delle infestazioni parassitarie quali: un uso ridotto di pesticidi chimici privilegiando invece quelli naturali; trappole feromoniche che attraggono gli insetti imitando esemplari di sesso opposto per l'accoppiamento; il rilascio di nemici naturali (predatori e parassitoidi della tignola del pomodoro); l'impiego di schermi resistenti agli insetti e di doppie porte nelle serre; la gestione dei vivai con l'impiego di piantine sane, prive di insetti; l'eliminazione delle colture infestate e delle piante selvatiche ospiti; la rotazione delle colture con varietà diverse dalle solanacee, che non attraggono il parassita.
Introdotta dal Sud America nel 2006, la tignola si è diffusa a nel bacino mediterraneo partendo dalla Spana, moltiplicandosi rapidamente e oltrepassando con facilità i confini nazionali. Alcuni paesi sono riusciti a minimizzare l'abilità dell'insetto di riprodursi e a limitarne la diffusione e i danni alle coltivazioni. «L'obiettivo della Fao è replicare questi successi adesso che l'infestazione si è spostata verso est e sudest - afferma dice Khaled Alrouechdi, esperto Fao di controllo delle infestazioni parassitarie - Ci sono due motivi perché cerchiamo di ridurre la quantità di pesticidi usati: il primo è che un impiego massiccio di prodotti chimici non è sostenibile dal punto di vista ambientale. Il secondo è che la tignola del pomodoro ha cominciato a sviluppare resistenza agli insetticidi».
GreenReport - Quando non si mette in mezzo la finanza, la siccità fa il resto. Come riportato su queste pagine, l'allarme della Coldiretti «sottolinea come la carenza di piogge e le alte temperature rendano i terreni secchi più vulnerabili agli incendi», ed il clima ha influenzato in modo determinante la diminuita produzione cerealicola negli Stati Uniti come in Europa. I problemi dell'agricoltura non si fermano però a finanza e siccità : la Fao dà oggi notizia di un'importante minaccia ai raccolti in Medio Oriente, attaccati dal parassita Tuta absoluta.
Il parassita, noto anche come tignola del pomodoro, si ciba anche di varie altre piante della famiglia delle solanacee come le patate, le melanzane, i peperoni, i fagioli, ma il pomodoro è la coltivazione economicamente più importante della regione. L'agenzia Onu sta infatti lavorando a un progetto sub-regionale di gestione della tignola del in Egitto, in Iran, in Iraq, in Giordania, in Siria e nello Yemen. L'idea è mantenere il danno al minimo impiegando metodi ecologici e sostenibili dal punto di vista economico, riducendo quindi l'impiego di pesanti pesticidi ma impiegando invece nemici naturali e trappole di feromone "attract-and-kill" ("attrai ed uccidi").
La Fao nei paesi colpiti ha dunque impiegato programmi di Gestione integrata delle infestazioni (IPM), cercando di sviluppare tecniche poco tossiche ed a costo contenuto per il controllo delle infestazioni parassitarie quali: un uso ridotto di pesticidi chimici privilegiando invece quelli naturali; trappole feromoniche che attraggono gli insetti imitando esemplari di sesso opposto per l'accoppiamento; il rilascio di nemici naturali (predatori e parassitoidi della tignola del pomodoro); l'impiego di schermi resistenti agli insetti e di doppie porte nelle serre; la gestione dei vivai con l'impiego di piantine sane, prive di insetti; l'eliminazione delle colture infestate e delle piante selvatiche ospiti; la rotazione delle colture con varietà diverse dalle solanacee, che non attraggono il parassita.
Introdotta dal Sud America nel 2006, la tignola si è diffusa a nel bacino mediterraneo partendo dalla Spana, moltiplicandosi rapidamente e oltrepassando con facilità i confini nazionali. Alcuni paesi sono riusciti a minimizzare l'abilità dell'insetto di riprodursi e a limitarne la diffusione e i danni alle coltivazioni. «L'obiettivo della Fao è replicare questi successi adesso che l'infestazione si è spostata verso est e sudest - afferma dice Khaled Alrouechdi, esperto Fao di controllo delle infestazioni parassitarie - Ci sono due motivi perché cerchiamo di ridurre la quantità di pesticidi usati: il primo è che un impiego massiccio di prodotti chimici non è sostenibile dal punto di vista ambientale. Il secondo è che la tignola del pomodoro ha cominciato a sviluppare resistenza agli insetticidi».
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.