La direzione del museo dell’Olocausto di Gerusalemme, lo Yad Vashem, ha deciso di cambiare oggi il testo della lapide in cui si criticava l’operato del Pontefice Pio XII
Radio Vaticana - La notizia è stata pubblicata dal quotidiano israeliano Haaretz. Il testo in cui si attaccava il Pontefice e la Chiesa cattolica per non aver protestato contro i nazisti per lo sterminio degli ebrei durante la seconda guerra mondiale, aveva creato nell’aprile del 2007 un incidente diplomatico. A causa del testo sulla lapide il nunzio apostolico in Israele, mons. Antonio Franco, aveva rifiutato di prendere parte alla cerimonia del Giorno della Memoria. Il padre Peter Gumpel, postulatore della causa di beatificazione di Pio XII, aveva ricordato che “persino lo studioso ebreo Sir Martin Gilbert, massimo storico della Shoah, ha chiesto la rimozione della lapide contro il Papa”
. Mons. Antonio Franco partecipò poi alla commemorazione della Shoah quando il direttore del museo, Avner Shalev, promise che avrebbe cambiato il testo della didascalia. Nel testo sotto accusa, si sosteneva che il servo di Dio, Pio XII non avrebbe denunciato il razzismo e l’antisemitismo, non avrebbe protestato per quanto i nazisti stavano facendo contro gi ebrei, non sarebbe intervenuto quando ci fu la razzia a Roma. Nel nuovo testo invece si riconosce che già nel 1942 nel corso del radiomessaggio di Natale il Pontefice Pio XII ha ricordato le "centinaia di migliaia di persone, le quali, senza veruna colpa propria, talora solo per ragione di nazionalità o di stirpe, sono destinate alla morte o ad un progressivo deperimento”. Il nuovo testo sottolinea un numero considerevole di attività di soccorso che la Chiesa cattolica ha operato per salvare gli ebrei. Si indicano i casi in ci lo stesso Pontefice Pio XII è intervenuto per incoraggiare le attività di soccorso e salvaguardia degli ebrei. Intervistato dall'agenzia Zenit il padre francescano Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa ha commentato: “E una buona notizia, anche se Pio XII non diventerà improvvisamente santo per loro, ma la situazione sarà sicuramente migliore. Ora presentano il Pontefice indicando che la sua opera è ancora oggetto di grande discussione”. (R.P.)
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