Rapporto annuale 2011 di aiuto alla Chiesa che soffre
82,1 milioni di euro di offerte ricevute
Oltre 82 milioni di euro raccolti, nonostante la crisi. Nel 2011 i 17 uffici nazionali di Aiuto alla Chiesa che Soffre ed il quartier generale di Königstein in Germania hanno inevitabilmente risentito del difficile momento economico – le donazioni sono inferiori di 4,8 milioni rispetto al 2010 – ma sono comunque riusciti a raccogliere le offerte necessarie a finanziare 4.634 progetti in 145 Paesi. «I nostri sforzi si sono concentrati soprattutto in Africa e Medio Oriente- sottolinea Johannes Heereman von Zuydtwyck, presidente esecutivo di ACS – aree che tuttora rimangono di grande criticità».
Le donazioni sono state suddivise tra i diversi settori d’intervento: aiuti all’edilizia 29,3%, intenzioni di Sante Messe 15,2%, aiuti pastorali 12,9%, formazione teologica 10,9%, catechesi 9,7%, apostolato mediatico 8,4%, motorizzazione 5,1%, apostolato biblico 4,4%, sostentamento 2,8%, aiuti d’emergenza 1,3%. L’aiuto ai rifugiati è stato di circa 110mila euro. «Grazie alla vostra generosità – informa la responsabile internazionale della sezione progetti di ACS, Regina Lynch – abbiamo riparato o costruito 476 chiese, 37 seminari e 191 conventi. Tra questi la chiesa e il centro diocesano di Teheran in Iran e la casa delle suore Clarettiane che a Gokwe, in Zimbabwe, gestiscono l’ospedale locale». Un grazie doveroso quello rivolto ai 600mila benefattori di ACS che con l’elevazione a Fondazione pontificia - voluta da Benedetto XVI lo scorso dicembre - hanno ora una garanzia in più: «le strutture create con il nuovo statuto – spiega il barone Heereman – ci permetteranno di utilizzare il vostro aiuto molto più rapidamente».
Africa, America Latina, Asia ed Europa dell’Est. «In tutto il mondo assistiamo i cristiani che soffrono la persecuzione – afferma il direttore di ACS-Italia Massimo Ilardo – persone che hanno le mani vuote ma il sorriso pieno di speranza». I benefattori italiani hanno risposto numerosi alla campagna di Natale 2011 in favore dei fedeli perseguitati in Iraq. E hanno aderito con entusiasmo anche alla costruzione di un monastero per le Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento a Kagugu, nell’arcidiocesi di Kigali in Rwanda: la raccolta più cospicua dell’anno della sede italiana.
Oltre 82 milioni di euro raccolti, nonostante la crisi. Nel 2011 i 17 uffici nazionali di Aiuto alla Chiesa che Soffre ed il quartier generale di Königstein in Germania hanno inevitabilmente risentito del difficile momento economico – le donazioni sono inferiori di 4,8 milioni rispetto al 2010 – ma sono comunque riusciti a raccogliere le offerte necessarie a finanziare 4.634 progetti in 145 Paesi. «I nostri sforzi si sono concentrati soprattutto in Africa e Medio Oriente- sottolinea Johannes Heereman von Zuydtwyck, presidente esecutivo di ACS – aree che tuttora rimangono di grande criticità».
Le donazioni sono state suddivise tra i diversi settori d’intervento: aiuti all’edilizia 29,3%, intenzioni di Sante Messe 15,2%, aiuti pastorali 12,9%, formazione teologica 10,9%, catechesi 9,7%, apostolato mediatico 8,4%, motorizzazione 5,1%, apostolato biblico 4,4%, sostentamento 2,8%, aiuti d’emergenza 1,3%. L’aiuto ai rifugiati è stato di circa 110mila euro. «Grazie alla vostra generosità – informa la responsabile internazionale della sezione progetti di ACS, Regina Lynch – abbiamo riparato o costruito 476 chiese, 37 seminari e 191 conventi. Tra questi la chiesa e il centro diocesano di Teheran in Iran e la casa delle suore Clarettiane che a Gokwe, in Zimbabwe, gestiscono l’ospedale locale». Un grazie doveroso quello rivolto ai 600mila benefattori di ACS che con l’elevazione a Fondazione pontificia - voluta da Benedetto XVI lo scorso dicembre - hanno ora una garanzia in più: «le strutture create con il nuovo statuto – spiega il barone Heereman – ci permetteranno di utilizzare il vostro aiuto molto più rapidamente».
Africa, America Latina, Asia ed Europa dell’Est. «In tutto il mondo assistiamo i cristiani che soffrono la persecuzione – afferma il direttore di ACS-Italia Massimo Ilardo – persone che hanno le mani vuote ma il sorriso pieno di speranza». I benefattori italiani hanno risposto numerosi alla campagna di Natale 2011 in favore dei fedeli perseguitati in Iraq. E hanno aderito con entusiasmo anche alla costruzione di un monastero per le Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento a Kagugu, nell’arcidiocesi di Kigali in Rwanda: la raccolta più cospicua dell’anno della sede italiana.
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