martedì, luglio 03, 2012
«Parte dal territorio e dall'innovazione la sfida della bioenergia per la sostenibilità. Dalle biomasse si attende il principale contributo allo sviluppo delle fonti rinnovabili nei prossimi anni. Le biomasse possono offrire opportunità di sviluppo economico locale significative, in quanto le loro filiere di utilizzazione energetica sostenibile sono strettamente legate al territorio. Questi temi sono al centro di tutti i piani energetici in corso di definizione a scala nazionale e locale».  

GreenReport - In linea con uno degli obiettivi dell'Unione Europea, il progetto strategico Renerfor, al quale partecipano Piemonte, Valler d'Aosta, Liguria, Savoie e Rhône-Alpes, ha l'obiettivo di promuovere la collaborazione tra le amministrazioni francesi ed italiane per migliorare le capacità di intervento per quanto riguarda lo sviluppo e l'utilizzo delle fonti rinnovabili, il risparmio energetico e la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra. Obiettivo generale del progetto è quello di «Condividere tra i partner, attraverso lo scambio di esperienze e l'attuazione di iniziative pilota, modelli e strumenti per migliorare la politica locale di sviluppo e di cooperazione in materia di fonti rinnovabili di energia», come emerso oggi al convegno "Strumenti e scenari per la pianificazione" organizzato da Regione Piemonte, Politecnico di Torino ed Enea per condividere i risultati delle esperienze in tema di bioenergia, in particolare riguardo al progetto strategico Renerfor, nell'ambito del Programma comunitario europeo Alpi Latine Cooperazione Transfrontaliera (Alcotra).

Durante la giornata di studio sono state presentate le prime ricadute delle attività in corso con le nuove modalità di pianificazione delle filiere legno-energia e i nuovi schemi per la redazione dei bilanci energetici di territorio.« Attualmente - spiega il Politecnico di Torino - è in costruzione una mappatura particolareggiata della disponibilità di biomassa legnosa integrata con la domanda energetica locale e i vincoli ambientali. Il progetto, partito dal territorio montano delle Provincie di Torino e Cuneo, può fornire un'importante bagaglio di esperienza a disposizione di molti altri contesti regionali. Attraverso queste analisi sarà possibile definire i potenziali regionali di sviluppo per l'energia rinnovabile da biomasse e valutare la capacità dei territori di raggiungere gli ambiziosi obiettivi fissati dal Governo con il decreto "burden sharing"».

Massimo Giordano, assessore allo sviluppo economico ed energia della Regione Piemonte, ricorda che «Il decreto Burden Sharing assegna al Piemonte l'obiettivo sfidante di raggiungere il 15,1% di produzione di energie dalle fonti rinnovabili. Per questo dovremo necessariamente ricorrere in modo massiccio allo sfruttamento della risorsa biomasse presente sul territorio. Non intendiamo però lasciare il settore nella deregulation totale. Per questo, nel gennaio scorso, tra le prime Regioni in Italia, con largo anticipo rispetto ai tempi previsti, il nostro governo regionale ha approvato una deliberazione che regolamenta la localizzazione degli impianti, al fine di mettere anche ordine ai contenziosi che, numerosi, si sono aperti in diverse aree del Piemonte. Il documento fissa criteri e definisce aree, così da dare in una prima battuta uno strumento utile a definire una parte del futuro energetico del Piemonte. Ma, ribadisco, è una prima scelta, perché il quadro definitivo potrà essere disegnato in tutto il suo complesso, che non riguarda solo la produzione da fonti rinnovabili, nella redazione finale del Piano energetico-ambientale del Piemonte».

Marco Gilli, rettore del Politecnico di Torino ha sottolineato che «Smart Energy e della Green Economy sono temi strategici al centro delle linee di ricerca del Politecnico di Torino. La bioenergia è una delle frontiere sulle quali siamo da tempo impegnati, anche nell'ambito di progetti locali e internazionali. La partnership in atto con Regione Piemonte ed Enea, nata nell'ambito di Renerfor, può diventare modello per ulteriori azioni comuni».

Giovanni Lelli, commissario dell'Enea, spiega che «In Italia le biomasse soddisfano circa il 30% del totale dell'energia prodotta da rinnovabili, e si punta a raggiungere l'obiettivo del 43% al 2020, con un forte impegno sui biocarburanti e sull'utilizzo termico della biomassa. Per queste finalità abbiamo investito molte risorse nello sviluppo tecnologico e nella produzione sostenibile delle biomasse, in modo da non sottrarre territori produttivi ai fini alimentari. Per raccogliere questa sfida a livello nazionale e regionale diventa fondamentale il rapporto di collaborazione tra ricerca pubblica ed istituzioni, come quello che si è instaurato tra il nostro Centro ricerche di Saluggia, la Regione Piemonte e il Politecnico di Torino».

Domani, proprio al Centro ricerche dell'Enea di Saluggia, un workshop concentrerà l'attenzione sugli aspetti tecnologici: «Le direttive europee chiedono di incrementare l'efficienza di conversione delle biomasse in energia utile, anche attraverso una corretta coniugazione tra impianto e usi finali dell'energia - spiegano gli organizzatori - La giornata sarà dedicata alla presentazione delle principali innovazioni tecnologiche del settore e di alcune importanti loro applicazioni. Gli operatori si confronteranno nell'ambito di tavole rotonde tematiche guidate da esperti del settore».


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