martedì, luglio 10, 2012
“A contatto con la natura, la persona ritrova la sua giusta dimensione, si riscopre creatura, piccola ma al tempo stesso unica, ‘capace di Dio’ perché interiormente aperta all'Infinito”

di Carlo Mafera

“Da alcuni giorni mi trovo qui, tra le stupende montagne della Valle d'Aosta, dove è ancora vivo il ricordo dell'amato mio Predecessore Giovanni Paolo II, che per diversi anni vi ha trascorso brevi soggiorni distensivi e tonificanti. Questa pausa estiva è un dono di Dio davvero provvidenziale, dopo i primi mesi dell'esigente servizio pastorale che la Provvidenza divina mi ha affidato” - così diceva il nostro amato pontefice qualche anno fa dalla località in cui stava trascorrendo il suo periodo di riposo estivo. E così Benedetto XVI continuava condensando nel suo pensiero tutta la dottrina cristiana sul riposo estivo: “Nel mondo in cui viviamo diventa quasi una necessità potersi ritemprare nel corpo e nello spirito, specialmente per chi abita in città, dove le condizioni di vita, spesso frenetiche, lasciano poco spazio al silenzio, alla riflessione e al distensivo contatto con la natura. Le vacanze sono, inoltre, giorni nei quali ci si può dedicare più a lungo alla preghiera, alla lettura e alla meditazione sui significati profondi della vita, nel contesto sereno della propria famiglia e dei propri cari. Il tempo delle vacanze offre opportunità uniche di sosta davanti agli spettacoli suggestivi della natura, meraviglioso "libro" alla portata di tutti, grandi e piccini. A contatto con la natura, la persona ritrova la sua giusta dimensione, si riscopre creatura, piccola ma al tempo stesso unica, ‘capace di Dio’ perché interiormente aperta all'Infinito. Sospinta dalla domanda di senso che le urge nel cuore, essa percepisce nel mondo circostante l'impronta della bontà, della bellezza e della provvidenza divina e quasi naturalmente si apre alla lode e alla preghiera”. (Angelus17 luglio 2005).

Ho voluto riportare per esteso il pensiero del Papa per sottolineare l’importanza che riveste la vacanza spirituale nella crescita individuale. Si tratta infatti di un’esperienza mistica e comunitaria insieme che porta frutti incalcolabili dal punto di vista formativo e spirituale e il periodo estivo rappresenta il tempo privilegiato per realizzare tutto ciò.

A titolo esemplificativo è molto significativo ricordare, tra i tanti luoghi per così dire “dello Spirito”, quello che lo rappresenta più di tutti: i Camaldoli. Proprio quest’anno ricorre il millenario di questo luogo celeberrimo, in cui anche tanti personaggi famosi hanno usufruito di “servizi spirituali”. È tale la sua bellezza (e quindi le richieste) che bisogna prenotarsi un anno prima per poter essere accolti nella struttura religiosa. Per festeggiare i primi mille anni dell’eremo, i monaci, gli eremiti e le monache camaldolesi hanno voluto organizzare una serie di iniziative che non solo ricordano la sua lunga storia, ma ne presentano anche il volto attuale: già dal 7 febbraio hanno preso avvio le «celebrazioni millenarie», che rappresentano anche un rendimento di grazie per il dono di questo luogo e di quanti lo hanno abitato o anche solo attraversato, arricchendolo spiritualmente o materialmente. Queste celebrazioni sono concepite come un periodo di preparazione alla ricorrenza attraverso eventi di tipo religioso e culturale che si protrarranno almeno fino al 6 agosto 2013, anzi anche oltre questa data, proprio perché i tanti appuntamenti previsti sono stati pensati innanzitutto come una occasione per riscoprire, approfondire e riprendere a ricercare questa storia e gli ideali che l’hanno animata.

Il calendario prevede appuntamenti di diversa natura, tra cui le principali feste liturgiche, a cominciare da quelle della dedicazione delle chiese dell’Eremo e del Monastero, che ricordano il momento fondativo. Con le iniziative del Millenario, oltre che a riportare l’attenzione sulla storia di Camaldoli, si desidera offrire l’occasione per approfondire il significato dell’esperienza monastica e della vita benedettina-camaldolese oggi. A queste riflessioni sono dedicati tre convegni di spiritualità monastica, di cui il primo si è tenuto nel maggio scorso e i prossimi rispettivamente nell’ottobre 2012 e 2013.

Per gli appassionati di storia: Camaldoli è l’ultima fondazione di san Romualdo, monaco vissuto a cavallo dell’anno Mille, che ha trascorso buona parte della sua vita “in itinere”, trasferendosi da un luogo all’altro per fondare piccole comunità monastiche o riformare cenobi ed eremi già esistenti.

È presente 1 commento

Anonimo ha detto...

sono un giornalista vaticanista , da diversi anni. Trovo che un articolo, come questo , abbia un signicato di grande servizio sociale e spirituale, per tante e tante persone interessate ed interagenti,su queste realtà


Grazie

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