Circa l’80% dei voti di Tripoli e il 50/60% dei voti di Bengasi sarebbe andato all’Alleanza delle forze nazionali (Afn) di Mahmoud Jibril.
Misna - Lo sostengono primi dati e indiscrezioni comparse sulla stampa libica secondo cui il partito costituito dall’ex primo ministro del Consiglio nazionale di transizione e già stretto collaboratore di Muammar Gheddafi risulterebbe la prima forza politica in Libia. In attesa del quadro generale, altri dati indicano l’affermazione a Misurata dell’Unione per la patria che fa capo tra gli altri a una influente famiglia della città, quella dei Sewehli.
A Bani Walid, una delle ultime roccaforti di Gheddafi, Jibril sarebbe stato il più votato potendo contare sulla stessa affiliazione tribale dei Warfalla e lo stesso esito ha avuto il voto a Zliten dove l’Afn ha distanziato di gran lunga il partito Giustizia e ricostruzione dei Fratelli musulmani.
Qualunque sia il risultato finale e l’entità stessa dell’affermazione dell’Afn, bisognerà tenere conto dell’alto numero di deputati indipendenti (120 su 200) che siederà al Congresso nazionale. Non è un caso che Jibril abbia fin d’ora espresso la volontà di dar vita a una governo di larghe intese.
A spezzare una lancia a favore di Jibril ieri sono stati anche i federalisti del Consiglio di transizione della Cirenaica (Ctc). Ahmed Zoubair, presidente di questo organismo, ha definito l’ex capo del governo la personalità più vicina ai federalisti per visione e idee.
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