Anche il Pd chiede al ministro della Difesa di riferire sui bombardamenti aerei italiani in Afghanistan. Intervista alla senatrice Silvana Amati
E-ilmensile - Dopo l’interpellanza urgente presentata dall’Idv, anche il Partito Democratico chiede al ministro della Difesa di riferire in merito alla notizia dei bombardamenti aerei italiani in Afghanistan, confermata a E-il Mensile dal portavoce del contingente italiano. Lo ha fatto ieri tramite un’interrogazione presentata dalla senatrice Silvana Amati, membro della commissione Difesa di Palazzo Madama, che chiede “se il ministro ritenga praticabile un siffatto uso della forza aerea senza un’esplicita autorizzazione del Parlamento” (in calce il testo dell’interrgoazione).“Avete saputo quello che a noi ancora non dicono”, dice a E-il Mensile la senatrice Amati. “Visto che ora abbiamo conferma tramite voi di questa situazione, abbiamo chiesto al ministro Di Paola di riferire al più presto in commissione e io solleciterò dall’aula il governo affinché ci dia una risposta ufficiale il più rapidamente possibile”.
Con i bombardamenti aerei è caduta anche l’ultima foglia di fico che copriva una missione di guerra incostituzionale con il pretesto della missione di pace. D’altronde basta leggere gli ultimi comunicati della Difesa sulla missione in Afghanistan: veri e propri bollettini di guerra, come quello riferito proprio all’operazione Gamberara (Shrimp Net) che vede coinvolti i nostri cacciabombardieri Amx ’Black Cats’, in cui si legge che “le forze del contingente italiano nel corso degli scontri hanno inflitto agli insorti consistenti perdite”.
“Purtroppo – osserva la senatrice democratica – l’Italia soffre ancora della sindrome di Cavour: quella che all’epoca spinse l’Italia a partecipare alla guerra di Crimea: esserci per contare sulla scena internazionale. Questo è un grave errore politico, cui se ne aggiunge uno più generale: ovvero la carenza democratica delle Nazioni Unite, che a questa guerra continuano a dare copertura legale. Ma questo è un discorso più complesso…”
“Comunque è un vero peccato che il vostro giornale chiuda”, conclude la Amati. “E’ sintomatico del terribile arretramento dei temi della pace e dei diritti umani nel nostro Paese”.
E-ilmensile - Dopo l’interpellanza urgente presentata dall’Idv, anche il Partito Democratico chiede al ministro della Difesa di riferire in merito alla notizia dei bombardamenti aerei italiani in Afghanistan, confermata a E-il Mensile dal portavoce del contingente italiano. Lo ha fatto ieri tramite un’interrogazione presentata dalla senatrice Silvana Amati, membro della commissione Difesa di Palazzo Madama, che chiede “se il ministro ritenga praticabile un siffatto uso della forza aerea senza un’esplicita autorizzazione del Parlamento” (in calce il testo dell’interrgoazione).“Avete saputo quello che a noi ancora non dicono”, dice a E-il Mensile la senatrice Amati. “Visto che ora abbiamo conferma tramite voi di questa situazione, abbiamo chiesto al ministro Di Paola di riferire al più presto in commissione e io solleciterò dall’aula il governo affinché ci dia una risposta ufficiale il più rapidamente possibile”.
Con i bombardamenti aerei è caduta anche l’ultima foglia di fico che copriva una missione di guerra incostituzionale con il pretesto della missione di pace. D’altronde basta leggere gli ultimi comunicati della Difesa sulla missione in Afghanistan: veri e propri bollettini di guerra, come quello riferito proprio all’operazione Gamberara (Shrimp Net) che vede coinvolti i nostri cacciabombardieri Amx ’Black Cats’, in cui si legge che “le forze del contingente italiano nel corso degli scontri hanno inflitto agli insorti consistenti perdite”.
“Purtroppo – osserva la senatrice democratica – l’Italia soffre ancora della sindrome di Cavour: quella che all’epoca spinse l’Italia a partecipare alla guerra di Crimea: esserci per contare sulla scena internazionale. Questo è un grave errore politico, cui se ne aggiunge uno più generale: ovvero la carenza democratica delle Nazioni Unite, che a questa guerra continuano a dare copertura legale. Ma questo è un discorso più complesso…”
“Comunque è un vero peccato che il vostro giornale chiuda”, conclude la Amati. “E’ sintomatico del terribile arretramento dei temi della pace e dei diritti umani nel nostro Paese”.
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