lunedì, luglio 23, 2012
Non tutti sanno che è in corso un Referendum popolare sull’abolizione della diaria sui rimborsi spese dei parlamentari

di Silvio Foini

Che oggi la vita sia cara lo sa ognuno di noi… ma così non è per tutti. Prendiamo i nostri benamati parlamentari che soggiornano a Roma: 3.503,11 euro al mese per le spese vive secondo quota disposta dall’Ufficio di Presidenza in data 27 luglio 2010 a norma della legge n.1261 del 1965. C’è da sguazzarci dentro in completa e amena letizia. Che fior fiore di rimborso spese! E per gente che, intervistata da quelli di Striscia, ha dimostrato di non sapere cosa sia ad esempio la Tobin tax. E si cucca così oltre 45mila euro l’anno di rimborso spese per sedersi in Parlamento!

Giustamente indignata, la segretaria del partito “Unione Popolare” Maria Di Prato si è fatta promotrice del referendum in oggetto, che prende in considerazione l’art. 2 della legge 1261, ovvero la parte relativa ai rimborsi di soggiorno (e non l’art. 1, cioè le indennità vere e proprie, che sono sancite dalla Carta al fine di “garantire il libero svolgimento del mandato” e sono dunque intoccabili). Spiega l’Unione Popolare: “Rimane l’art. 2 della 1261, riguardante la diaria non sancita sulla Carta, con relativi riferimenti parziali agli articoli a seguire. In soldoni, si tratterebbe di oltre 45mila euro l’anno a parlamentare, ovvero ben oltre 43 milioni di euro risparmiati alle casse della Ragioneria di Stato”. Noccioline, ma comunque un gesto che sarebbe apprezzato dalla popolazione in preda al livore anti-casta e che si agita in queste ore sul web nel tentativo di capire se il proprio comune di residenza stia effettuando la raccolta firme o se, in alternativa, vi siano gazebo di volontari in sosta nelle piazze.

Naturalmente, o meglio ancora convenientemente, in molti complessi collegiali la petizione non è stata nemmeno resa nota come informazione ai cittadini, che hanno tempo sino al 30 luglio per recarsi all’anagrafe ed apporre la propria firma. Ognuno è libero di scegliere se firmare o meno, ma di questi tempi anche un euro risparmiato conta. Mentre lo spread, notizia dell’ultima ora, è intorno a 530: di male in peggio. Avanti tutta!

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