Aloma Mariam Mukhtar, un magistrato originario del Nord a maggioranza musulmana, è stata scelta dal capo di Stato Goodluck Jonathan come presidente della Corte suprema di giustizia.
Misna - La sua nomina è stata sottoposta al voto del Senato al quale il presidente ha chiesto una “conferma celere”, in quello che appare un iter dall’esito scontato. Secondo il quotidiano The Nation, “la nomina di una donna per la prima volta dalla creazione dell’istituzione, nel 1958, segna l’inizio di una nuova era nella storia giudiziaria della Nigeria”.
Mukhtar, 68 anni, è nata e cresciuta nello Stato settentrionale di Kano, mentre i suoi studi l’hanno portata in Inghilterra. Dopo una lunga e brillante carriera nelle istituzioni giudiziarie della sua regione di origine, è stata trasferita ad Abuja per incarichi presso la Corte di appello e la Corte suprema. Da alcune settimane veniva indicata come il più probabile successore dell’attuale capo della Corte, Dahiru Musdapher, il cui mandato scadrà il 15 luglio.
Alcuni osservatori e attivisti dei diritti umani la descrivono come “una liberale, dai sani principi, calma di natura e con una particolare avversione per quegli atti che possono ostacolare il corso della giustizia” scrive ancora ‘The Nation’, che vede nella Mukhtar “la vera immagine di quello che dovrebbe essere un giudice moderno (…) sicuramente in grado di traghettare la nave della giustizia lontano dalla riva del discredito pubblico dove si è incagliata a partire dal mandato di Aloysius Katsina-Alu (rimasto in carica dal 2009 al 2011, ndr)”.
La notizia è stata accolta positivamente da organizzazioni della società civile, in particolare quelle impegnate nella lotta per la parità di genere, una sfida particolarmente sentita nel paese. Secondo l’ultimo rapporto del British Council and Department for International Development (Dfid), le donne nigeriane hanno notevolmente meno possibilità di carriera rispetto alle “sorelle di altri paesi africani” e nel Nord della Nigeria solo il 3% di loro conclude il ciclo della scuola secondaria mentre la metà si sposa prima di avere compiuto 16 anni. E’ anche vero, però, che almeno due delle posizioni chiave nel governo di Jonathan sono in mano a donne: Ngozi Okonjo-Iweala, ministro delle Finanze, e Diezani Alison-Madueke, ministro del Petrolio.
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