Un team di ambientalisti dell'isola-Stato caraibica di Saint Lucia e di ricercatori internazionali, finanziato da Balcombe trust, Disney worldwide conservation fund e Fish & wildlife service Usa, ha ritrovato il serpente corridore di Saint Lucia (Liophis ornatus - Saint Lucia racer ), il serpente più raro conosciuto al mondo.
GreenReport - La ricerca di 5 mesi svolta a Saint Lucia. Ha scoperto che esistono ancora almeno 18 individui di questo piccolo serpente non velenoso che un tempo era comune nell'isola dei Caraibi, ma che si è rapidamente rarefatto dopo l'introduzione della manguste dall'India nel XIX secolo. Gli ultimi Liophis ornatus sopravvivono a Maria Major, un isolotto di soli 12 ettari a solo un km al largo di Saint Lucia, l'unico lembo di terra dello Stato insulare rimasto libero dalle manguste. Alwin Dornelly, wildlife officer del Saint Lucia forestry department spiega: «Abbiamo 4 specie endemiche ed uniche di serpenti a Saint Lucia. Ognuna di loro è estremamente rara. Dobbiamo assicurarci di compiere ogni sforzo per salvare queste importanti specie dall'estinzione».
Il corridore di Saint Lucia era stato dichiarato estinto nel 1936. Però nel 1973 fu catturato un singolo individuo nella Maria Islands Nature Reserve e da allora ci sono stati rari avvistamenti che facevano pensare che ormai questi serpenti fossero persi per sempre. Per questo verso la fine del 2011 è stato realizzato un team internazionale di ricercatori incaricato di scoprire se se fosse sopravvissuto qualche serpente corridore e che ha immediatamente dato il via a scrupolose ricerche a Maria Major, un isolotto quasi inaccessibile. Sono stati catturati 11 Liophis ornatus che sono stati muniti di un microchip e rilasciati incolumi. Ora i ricercatori dicono che «L'analisi dei dati delle ricatture dei Saint Lucia racer indicano una popolazione totale di soli 18 individui». Un altro metodo meno prudenziale porta però la popolazione quasi a 100 individui. Comunque, «Il Saint Lucia racer è pertanto considerato il serpente più raro conosciuto nel mondo e in effetti è uno degli animali più rari di ogni genere. Anche il suo areale di distribuzione di soli 12 ettari è uno dei più piccoli per un serpente». Il team ha anche raccolto campioni di Dna per valutare il livello di variabilità genetica all'interno della piccola popolazione superstite. Ci vorranno diversi mesi per avere i risultati del Dna ma le informazioni avranno implicazioni importanti per il necessario programma di riproduzione della specie.
Il direttore del Saint Lucia national trust, Bishnu Tulsie, ha detto: «Accogliamo con favore la conferma che il Saint Lucia Racer è ancora presente su Maria Major e collaboreremo con i nostri partner per attuare le misure volte a migliorare le possibilità della sua sopravvivenza».
Matthew Morton, manager dell'Eastern Caribbean Programme del Durrell wildlife conservation trust, sottolinea che «Durrell si è impegnato a lavorare negli ultimi 30 anni si è impegnato al lavorare per la maggior parte delle specie minacciate di Saint Lucia e quindi è stato un grande sollievo poter confermare che sopravvive ancora una popolazione di corridore. Ma questo sollievo è temperato dalla conoscenza di quanto siamo ancora vicini a perderlo per sempre. In un certo senso si tratta di una situazione molto preoccupante, con una piccola popolazione limitata a un singolo minuscolo sito. Ma in un altro senso, è un'opportunità ... Vuol dire che abbiamo ancora una possibilità di salvare questa specie».
Il Liophis ornatus, noto per essere molto docile e confidente con gli uomini, strappa il titolo di "serpente più raro del mondo" ad un altro serpente delle Indie Occidentali, il corridore di Antigua (Alsophis antiguae) che nel 1995 contava solo 50 individui, ma dopo 17 anni di sforzi per la sua salvaguardia attuati dall'Antiguan racer conservation project la popolazione di questi serpenti corridori è risalita a 900 individui. Un successo costruito attraverso il coinvolgimento della popolazione locale, che è diventata orgogliosa di avere un serpente endemico così raro, cosa che ha permesso di avviare l'eradicazione di manguste e ratti che predano i serpenti. La stessa strategia verrà probabilmente attuata anche dal team di ambientalisti che opera a Saint Lucia per capire se la minuscola popolazione residua di Liophis ornatus può essere incrementata. Intanto bisognerà difendere con le unghie e con i denti da uomini ed animali invasori i superstiti che vivono sulla piccola isola che rimangono gravemente minacciati di estinzione.
Gli scienziati stanno cercando il modo migliore per salvare il serpente corridore di Saint Lucia racer, ma il trasferimento dei docili serpenti sull'isola principale non è un'opzione, dato che cadrebbero immediatamente vittime delle manguste. L'opzione più plausibile è quella di allevare i Liophis ornatus su altri isolotti resi mangusta-free con l'eradicazione di questi voraci carnivori, ma bisogna anche trovare siti che abbiano risorse alimentari adeguate per permettere ai serpenti di sopravvivere e riprodursi.
Però secondo Morton la chiave del possibile successo nella ripresa della popolazione di serpenti corridori di Saint Lucia sta nel rendere la gente consapevole della sua importanza, anche questo potrebbe essere difficile perché i Saint Lucia racer «Non sono balene o i soffici animaletti che piacciono alla gente. Tuttavia dobbiamo adottare delle iniziative, se vogliamo che questo raro serpente sopravviva in futuro».
Jenny Daltry, senior conservation biologist di Fauna & flora International, conclude: «Le Indie Occidentali hanno già perso decine se non centinaia di specie animali perché gli esseri umani hanno incautamente immesso specie dannose di altre parti del mondo e non possiamo permettere che il dolce Saint Lucia racer sia la prossima vittima. Non fare nulla non è un'opzione».
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