martedì, luglio 10, 2012
Due famiglie cristiane hanno potuto lasciare il centro storico di Homs e sono state tratte in salvo. 

Radio Vaticana - Lo riferisce l’agenzia Fides che parla di un accordo fra forze governative e forze dell‘opposizione, promosso dal Comitato popolare interreligioso "Mussalaha" ("Riconciliazone"), che sembrerebbe favorire la soluzione della crisi dei civili intrappolati a Homs. Attualmente quasi 200 famiglie, fra cristiane e musulmane, sono bloccate nei quartieri di Bustan Diwan e Hamidiyeh, rimaste per giorni nel mezzo del fuoco incrociato. I tentativi di salvarle erano falliti. Ora tali quartieri - riferisce l'agenzia Sir - non sono più bersaglio di bombardamenti dell‘esercito regolare e la tensione sembra essere leggermente calata. Il comitato locale di "Mussalaha" sta ampliando il suo sostegno e ricevendo attenzione anche dall‘opposizione. Secondo molti osservatori, Mussalaha può essere la "terza via", nata dal genio popolare siriano. Nell‘area di Bustan Diwan circa 100 cristiani sono aiutati dai padri Gesuiti che danno aiuti umanitari, aprendo il loro convento il mercoledì e la domenica. Offrono cibo, conforto, preghiere e farmaci. Alcune famiglie nei giorni scorsi avevano chiesto di lasciare il quartiere ma le fazioni dei ribelli glielo avevano impedito, pur rifiutando l‘accusa di usarli come scudi umani. I ribelli, spiegano i fedeli, "hanno cura dei residenti cristiani perché garanzia per la sicurezza di tutti". (R.P.)

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