In un’intervista rilasciata al quotidiano turco Cumhuriyet, il presidente siriano Bashar Al Assad ha sostenuto di voler evitare che “le tensioni tra i due paesi si trasformino in combattimenti aperti da cui deriverebbero danni per entrambi”.
Misna - Assad ha fatto in particolare riferimento all’abbattimento di un caccia dell’aviazione turca da parte della contraerea siriana affermando che si è trattato di un errore. “Se avessimo saputo prima che si trattava di un aereo turco non lo avremmo colpito” ha detto Assad sostenendo che l’incidente è avvenuto in un corridoio utilizzato altre volte da aerei israeliani.
Le dichiarazioni di Assad giungono a ridosso di notizie secondo cui sia la Turchia che la Siria hanno spostato truppe e mezzi militari in direzione della frontiera che condividono. Il presidente siriano deve inoltre fare i conti con una lenta ma progressiva perdita di controllo del territorio nazionale e una parte dell’opposizione al governo in grado di infliggere perdite anche pesanti alle sue forze armate.
Vittime di questa situazione sono soprattutto i civili, intrappolati nei teatri del conflitto o colpiti nelle violenze sempre più frequenti che portano anche il segno confessionale.
Restano ancora da verificare gli effetti della riunione con cui sabato scorso a Ginevra ha esordito il Gruppo d’azione per la Siria. Una nuova compagine internazionale di cui fanno parte tutte le grandi potenze, comprese Russia e Cina – alleate di Damasco – e i paesi occidentali e arabi che stanno invece sostenendo le opposizioni. Il gruppo d’azione ha proposto la costituzione di un governo di unità nazionale aperto a tutte le parti in conflitto e ad altre realtà della vita politica e sociale siriana.
Misna - Assad ha fatto in particolare riferimento all’abbattimento di un caccia dell’aviazione turca da parte della contraerea siriana affermando che si è trattato di un errore. “Se avessimo saputo prima che si trattava di un aereo turco non lo avremmo colpito” ha detto Assad sostenendo che l’incidente è avvenuto in un corridoio utilizzato altre volte da aerei israeliani.
Le dichiarazioni di Assad giungono a ridosso di notizie secondo cui sia la Turchia che la Siria hanno spostato truppe e mezzi militari in direzione della frontiera che condividono. Il presidente siriano deve inoltre fare i conti con una lenta ma progressiva perdita di controllo del territorio nazionale e una parte dell’opposizione al governo in grado di infliggere perdite anche pesanti alle sue forze armate.
Vittime di questa situazione sono soprattutto i civili, intrappolati nei teatri del conflitto o colpiti nelle violenze sempre più frequenti che portano anche il segno confessionale.
Restano ancora da verificare gli effetti della riunione con cui sabato scorso a Ginevra ha esordito il Gruppo d’azione per la Siria. Una nuova compagine internazionale di cui fanno parte tutte le grandi potenze, comprese Russia e Cina – alleate di Damasco – e i paesi occidentali e arabi che stanno invece sostenendo le opposizioni. Il gruppo d’azione ha proposto la costituzione di un governo di unità nazionale aperto a tutte le parti in conflitto e ad altre realtà della vita politica e sociale siriana.
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