Procede la faticosa e lunghissima rottamazione di uno dei ferrivecchi del nucleare italiano, per il quale, pochi giorni prima della catastrofe nucleare di Fukushima Daiichi e tre mesi prima del referendum, si parlava di "rinascimento" atomico.
GrennReport - Oggi una nota dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) informa che «Va avanti la procedura per la disattivazione della Centrale nucleare di Trino (Vc), e l'Ispra ha emesso, in data 2 luglio, il proprio parere favorevole». Si tratta di un parere fondamentale, il primo nel suo genere in Italia, sul piano globale di disattivazione di una centrale nucleare e che, dice l'Ispra «Serve anche come stimolo per gli altri impianti, vista l'esigenza di arrivare in tempi brevi alla loro disattivazione con i conseguenti benefici di riduzione del rischio radiologico sui siti. L'Istituto lo ha trasmesso al ministero dello sviluppo economico ed alle altre amministrazioni interessate, ai fini dell'emanazione, da parte del ministero stesso, dell'atto di autorizzazione alle operazioni di disattivazione della Centrale gestita dalla Sogin S.P.A, secondo quanto previsto dalle procedura stabilita dal decreto legislativo 17 marzo 1995, n 230».
L'emissione del parere arriva a conclusione di un'approfondita istruttoria durante la quale l'Ispra «Ha svolto le proprie valutazioni e acquisito informazioni integrative sul piano di disattivazione della centrale presentato dalla Sogin». L'Ispra ha dovuto tener conto anche delle osservazioni dei ministeri dell'ambiente, della salute, dell'interno, del lavoro, delle politiche sociali ed anche di quelle della Regione Piemonte e del comune di Trino.
Al parere Ispra sono allegate «Condizioni e prescrizioni atte a regolare, nel pieno rispetto del requisiti di sicurezza nucleare e di radioprotezione, le operazioni di disattivazione fino al rilascio del sito senza vincoli di natura radiologica» e «Nell'ambito del piano di disattivazione che sulla base di tale parere verrà autorizzato è prevista la permanenza nel sito dei rifiuti radioattivi, stoccati in idonee strutture di deposito temporaneo, fino al conferimento al Deposito nazionale», sulla cui collocazione nessuno sa ancora nulla.
L'Ispra sottolinea anche che «Prima dell'avvio delle operazioni di smantellamento dell'isola nucleare dell'impianto dovranno essere completate le operazioni di allontanamento dal sito del combustibile nucleare irraggiato, per il quale è previsto il trasferimento presso l'impianto di riprocessamento di La Hague in Francia, da attuarsi nel prossimo anno nell'ambito dell'Accordo Intergovernativo Italia-Francia stipulato nel 2006». Si tratta dei "treni nucleari" delle scorie che sollevano tante proteste lungo il loro percorso sia in Francia che in Italia.
L'Istituto sottolinea che «Il quadro prescrittivo associato al parere regola la gestione dei rifiuti radioattivi attualmente presenti nell'impianto e quelli che saranno generati delle operazione di disattivazione, le modalità di svolgimento in sicurezza delle operazioni di smantellamento, gli scarichi di effluenti liquidi e aeriformi, la gestione dei sistemi per il mantenimento in sicurezza dell'impianto, l'allontanamento di materiali solidi dall'impianto e il riuso di edifici ed aree senza vincoli di natura radiologica». L'Isprea assicura che «Con le prescrizioni fissate, le operazioni si svolgeranno nel rispetto del criterio di non rilevanza radiologica e, per gli eventi incidentali ipotizzabili nel corso delle operazioni, nel rispetto di un obiettivo di radioprotezione fissato nel limite di dose annua per la popolazione».
Il parere stabilisce anche le modalità di svolgimento dei controlli preventivi che verranno svolti sulle operazioni e fissa «Un elenco di attività ed interventi, ritenuti rilevanti la sicurezza nucleare e la radioprotezione, per la cui esecuzione dovrà essere preceduta dalla preventiva approvazione dell'Ispra sulla base della presentazione di specifici progetti o piani operativi. Particolare attenzione è dedicata alla previsione di idonei strumenti d'informazione della popolazione e delle amministrazioni locali sulle operazioni che verranno svolte e sugli aspetti di sicurezza e di radioprotezione ad esse associate».
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