venerdì, agosto 31, 2012
Il numero delle centrifughe per l’arricchimento dell’uranio passa a 2mila rispetto alle 1000 di maggio. È quanto emerge dall’ultimo rapporto elaborato dagli esperti Onu. Teheran avrebbe anche “rallentato in modo significativo” le verifiche alla centrale di Parchin, sospettata di attività militari. 

Teheran (AsiaNews) - L'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), organismo indipendente Onu che monitora l'uso del nucleare nel mondo, afferma che l'Iran ha "raddoppiato" la capacità produttiva al sito di Fordo, vicino a Qom, nel nord del Paese. È quanto emerge in un recente rapporto, secondo cui Teheran ha inoltre "rallentato in modo significativo" la possibilità di controlli nella centrale di Parchin, area in cui gli esperti sospettano vengano svolte attività militari legate all'atomica. Per molti Paesi dell'Occidente, Israele e una parte della comunità internazionale il vero obiettivo degli ayatollah è la produzione della bomba.

Da quanto emerge nel nuovo rapporto Aiea, al 18 agosto il sito di Fordo dispone di circa 2mila centrifughe per l'arricchimento dell'uranio, a fronte del migliaio certificato nel maggio scorso. Tuttavia, di queste solo 700 circa sono attive e operative.

L'uranio arricchito può essere usato per scopi civili ma, superata una certa percentuale di purezza, il suo utilizzo può essere di natura militare e destinato alla realizzazione dell'atomica. Gli ispettori delle Nazioni Unite nel maggio corso hanno rinvenuto tracce di uranio arricchito al 27% nella centrale di Fordo; Teheran ha risposto che queste cifre sono del tutto casuali. Secondo gli esperti, tuttavia, una quota del 27% potrebbe portare il regime degli ayatollah molto vicino alla costruzione di una bomba all'uranio.

Nel documento pubblicato ieri da Aiea si parla anche del sito di Parchin che, secondo gli esperti, sarebbe stato "sterilizzato". Gli iraniani avrebbero condotto "una serie di attività" che "rallentano in modo significativo" la possibilità per gli esperti delle Nazioni Unite di "condurre verifiche affidabili".

Il timore che l'Iran diventi una potenza nucleare è diffuso fin dagli anni '70, ai tempi dello Scià. Sotto Khomeini e soprattutto con Khamenei ed Ahmadinejad le accuse a Teheran di coltivare un programma nucleare bellico si sono accresciute, soprattutto da Israele che minaccia un attacco militare. L'Iran ha sempre negato di avere mire da potenza bellica nucleare e ha difeso il carattere pacifico del suo programma. Negli anni scorsi vi sono stati molti dialoghi fra i 5+1 , l'Agenzia Onu per il nucleare (l'Aieia) e Teheran, ma non hanno portato ad alcun risultato.

Nel 2011 l'Aiea aveva pubblicato un rapporto in cui affermava che vi erano prove di attività nucleari forse legate a uno sviluppo militare. Nel marzo scorso il capo dell'agenzia Onu, Yukiya Amano, ha parlato di "serie preoccupazioni" dell'Aiea che l'Iran possa nascondere attività militari nucleari, in particolare nel complesso militare di Parchin, a sud-est di Teheran.


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