giovedì, agosto 23, 2012
Entro il 2050 nove latinoamericani su 10 vivranno in città, secondo il nuovo rapporto del Programma delle Nazioni Unite per gli insediamenti umani (Un-Habitat) che definisce la regione la più urbanizzata del pianeta.

Misna - Una crescita, quella delle città – il cui numero è aumentato sei volte in mezzo secolo – che è stata “traumatica, a volte violenta, a causa della sua velocità contraddistinta dal deterioramento dell’ambiente e, soprattutto, da una profonda disuguaglianza sociale”. L’America Latina è ritenuta fin dagli anni ’70 l’area del pianeta più marcata dal divario sociale – con il 20% della popolazione più ricca che gode di un ingresso pro capite quasi 20 volte superiore al 20% dei più poveri. Tra il 1990 e il 2009 la disuguaglianza è cresciuta in particolar modo in Colombia, Paraguay ; sul fronte opposto si situano invece Venezuela, Uruguay, Perù e Salvador.

A pagare il prezzo più alto della disuguaglianza restano i giovani e le donne, in uno scenario profondamente marcato dal cosiddetto ‘lavoro informale’: un fenomeno che ha contribuito anche a mantenere alto il tasso di povertà che nei centri urbani interessa globalmente 124 milioni di persone, principalmente in Brasile (37 milioni) e Messico (25 milioni).

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