giovedì, agosto 23, 2012
Economia: la Grecia chiede più tempo per risanare i conti, ma Juncker, presidente dell’Eurogruppo, ribadisce che non saranno prese decisioni prima di ottobre e prima delle conclusioni del rapporto su Atene da parte della troika: Fondo Monetario Internazionale, Banca Centrale Europea e Unione Europea. Intanto negli Stati Uniti la Federal Reserve mette in guardia contro il rischio recessione, ma si dice pronta a nuovi aiuti.

Radio Vaticana - Juncker si è detto “totalmente contrario” ad un’uscita della Grecia dall’euro, ma, ha spiegato, Atene si trova di fronte alla sua “ultima possibilità”. Un invito al governo greco ad agire con decisione arriva anche da Francia e Gran Bretagna. Il premier inglese Cameron e il presidente francese Hollande hanno inoltre espresso apprezzamento per le politiche di sostegno all’euro della Banca Centrale Europea. E anche Barack Obama ha fatto sapere di considerare “una buona notizia” il fatto che “la BCE agisca e sostenga fermamente l’euro”. Ma per gli Stati Uniti l’allarme è arrivato dalla Federal Reserve, che ha definito “vulnerabile a shock” l’economia americana. Secondo la banca centrale statunitense i rischi sono dovuti soprattutto alla crisi europea e ai conti del Paese. I vertici della “Fed” hanno sottolineato anche che nuovi aiuti potrebbero essere necessari se il recupero dell’economia si manterrà lento: viene presa in considerazione l’ipotesi di nuove e più incisive politiche monetarie che darebbero “ulteriore sostegno alla ripresa". Il servizio di Davide Maggiore: ascolta.

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