mercoledì, agosto 08, 2012
Fontana: « In fiamme anche i milioni di euro bruciati dalla politica regionale»

Greenreport - Le fiamme, probabilmente dolose, hanno nuovamente attaccato a Riserva naturale dello Zingaro in Sicilia, che ha una superficie di 1650 ettari ed è la prima riserva naturale orientata siciliana, sfuggita miracolosamente (salvo gli abusi) alla cementificazione che ha devastato la bellissima costa dell'isola. Questa volta il colpo dato dagli incendiari potrebbe essere mortale: Matteo Rizzo, sindaco di San Vito Lo Capo (Tpi) ha detto: «La riserva dello Zingaro è andata in fumo. L'incendio che ha interessato una delle più belle riserve naturali della Sicilia si è spento da solo soltanto perché' non c'era più nulla da bruciare. Siamo rimasti soli a fronteggiare l'emergenza con i Vigili del fuoco, il personale della Protezione civile e della Forestale cui va il mio plauso. Non sono intervenuti i mezzi Canadair, né i mezzi aerei, gli unici che avrebbero potuto fermare le fiamme. Le nostre richieste sono cadute nel vuoto- Mi rendo conto che domenica in Sicilia c'erano numerosi incendi e che la situazione era piuttosto seria, ma è inconcepibile che una delle più belle riserve della Sicilia, oltre che la più antica, vada in fumo senza che si alzi un dito».

E' d'accordo con il sindaco Mimmo Fontana, presidente di Legambiente Sicilia, che accusa la Regione ormai commissariata: «Ancora una volta siamo costretti a ricordare che l'avevamo detto. La grave crisi economica della Regione siciliana ha comportato inevitabilmente la riduzione dei finanziamenti per le attività forestali. E, come spesso avviene in questi casi, l'estate successiva si registra un significativo aumento degli incendi.

La Sicilia brucia da oriente ad occidente e questo vuol dire che da un alto sono certamente aumentati gli incendi dolosi, dall'altro l'incapacità, peraltro registrata anche negli anni scorsi, di tenere sotto controllo e di fermare in tempo i troppi incendi che, partendo dalle aree agricole, percorrono decine di chilometri fino a perderne il controllo. Ci ritroviamo, quindi, a denunciare sempre la solita mancanza di una politica seria di prevenzione e l'assenza di coordinamento tra tutti i soggetti che si dovrebbe occupare dell'emergenza: dai comuni alla forestale alla protezione civile. Questo significa il totale fallimento del settore forestale in cui la politica ha riversato enormi quantità di risorse. Insieme al patrimonio boschivo, in fiamme, quindi, anche i milioni di euro bruciati dalla politica regionale».

È presente 1 commento

Anonimo ha detto...

I soggetti maggiormente colpevoli sono gli irresponsabili cittadini!!Finchè non si educano al rispetto della cosa pubblica, sarà sempre così, Almeno non gridassero aiuto....

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